lunedì 1 novembre 2010

BOLLA 15

Aquerela

Dopo quasi una settimana di lontananza ieri l'OrsoMarso e il Pescetto hanno passato del tempo assieme, come non facevano da tempo immemore.
Nel Pescetto cresce ogni giorno la convinzione che sia lui, l'OrsoMarso, quello giusto, l'UomodeiSogni.
Ora che tutto è finito, che il mio corpo ha ricominciato a funzionare come prima, che non sono più preda di ormoni e follie da BetaHCG, che è arrivato l'inverno o l'autunno, che si avvicina il mio compleanno, che il LungoBascio mostra chiari segni di mammonite acuta...ora che tutto questo ricomincia a costituire la mia quotidianità vorrei raccontarmi, a mente lucida di come sono stata, delle scoperte e dei misteri che ancora non riesco a spiegarmi. E vorrei anche ricominciare a descrivere come tutto sia nato, dopo aver abbandonato il discorso qualche bolla fa senza avere la voglia di riprenderlo fino ad oggi.
Insomma, il morale si risolleva, anche ... soprattutto dopo gli ultimi 2 mesi.
In fondo noi ci meritiamo davvero un pò di felicità.
Quindi, terapeuticamente, oggi la bolla è dedicata all'outing.
Senza detti e non detti, senza giri di parole. Si chiamano le cose col loro nome oggi e poi si va avanti, senza più dolori.
Ad agosto scorso, durante un bel viaggio, una sera in cui l'OrsoMarso sarebbe stato il protagonista e stava per incassare il suo regalo di compleanno, ci siamo preparati e vestiti per festeggiarlo, eravamo belli e solari e niente e nessuno avrebbe potuto toccare la nostra felicità, nemmeno il muso Lungo del LungoBascio che quella sera sarebbe stato abbandonato al babysitteraggio dei Perosauri (o viceversa).
Prima di uscire mappatura mentale della strada da seguire e pitstop prevoyage. Scopro di avere il ciclo in anticipo e ne sono strafelice dato che così nei giorni successivi potremo fare i riccipazzi e fare i riccipazzi anche al mare, sotto le stelle, per strada e sulla luna nel caso. Comunico la lieta novella al mio UomodeiMieiSogni che sorride e immagina riccipazzi un pò dappertutto.
La serata è bellissima, Roccerosse e luna, paesaggi argentati di stelle e canzoni. Lungo viaggio di ritorno e la sicurezza di essere felici e intontiti dalla serenità, dal nulla da fare, dalle vacanze e dall'ammore.
La mattina dopo il ciclo non c'è più, ma niente paura, uscivo da un periodo in cui se non mi erano caduti i capelli era stato un miracolo!
Due giorni dopo il ciclo non c'è più ma ci sono tutti i sintomi ... ma un pò meno sicurezza.
Si va al ProntoSoccorso giusto per stare tranquilli, in fondo non si può parlare di ritardo, mancano ancora due giorni alla data stabilita...
Al PS (dal giorno e fino all'eternità sigla che indica Poco Sicuri-di-cosa-succede) la visita ginecologica (tutto ok, l'endometrio è inspessito e l'ovaio dx è pronto per l'ovulazione!), l'ecografia (tutto tranquillo, non ci sono segni di una gravidanza in corso ...) e un consiglio : se dovesse avere un ritardo provi a fare il test di gravidanza. Mentre me ne vado rassicurata dal medico sul fatto di non essere incinta scopro che il mio corpo era davvero moooolto stressato, tanto che per la prima volta nella mia vita ho avuto episodi di spotting. Mah vai a capire.
Il giorno dopo sono tranquilla e aspetto, quello dopo ancora sono tranquilla e aspetto ancora, quello dopodopo arriva una delle persone più speciali che conosco. Che conosco da una vita e che mi dice di aver paura di essere incinta. E io macché! stai tranquilla, guarda a me è successo questo e questo, vedrai che sei stressata anche tu e dai tempo al tuo corpo di stare bene etc.etc.
Nel frattempo l'OrsoMarso mi fa notare che ho delle tette da sballo.
Fico sto ciclo, ma strana la sensazione. E come mi commuovo per delle sciocchezze poi! Eh sì sto proprio scaricando tutto lo stress che avevo accumulato!
Due giorni dopo, ancora nulla di nuovo sul fronte inferiore. Si va in città e si compra un test.
Si torna a casa e si fa il test.
C'è chi ha detto "machedavvero?", c'è chi è saltato al collo del compagno,marito quello che è. C'è chi come il Pescetto e l'OrsoMArso ha tradotto quel momento in un'unica espressione di sgomento:- Oh CAZZO. Espressione che è rimasta la sola parola pronunciata ad oltranza per la mezzora successiva, alternativamente da entrambi i protagonisti. Forse l'ha pensata anche il LungoBascio.
Insomma, sono due lineette chiare, decise, apparse in un picosecondo sul primo stick.
Ci siamo seduti davanti a due Ichnusa, sotto il portico della veranda. Alle 15 e 30 del 22 agosto. Sole, api che ronzavano. Sguardi al limite della disperazione negli occhi di entrambi.
E chilometri di sigarette fumate senza riuscire a trovare le parole da aggiungere a quella espressione.
A me veniva solo da ridere, ridere da matti, per l'isteria, per la sorpresa, perché in fondo ero sicura che non fosse vero. Ma allo stesso tempo SAPEVO che era vero.
L'OrsoMarso, già bianco di suo era un cencio sotto l'abbronzatura.
e la domanda da diecimilionididollarituttaunaparola.

COSA FACCIAMO?

C'è poco da dire. Da fare. Da pensare.

Non possiamo.
Non siamo pronti (e come lo capisci che lo sei se è una cosa che sarà nuova anche quando succederà?).
Non ce lo possiamo permettere (verissimo).

E cominciano le lacrime dentro e una telefonata alla sorella dell'Orso che fa l'infermiera.
OrsoMarso:- E' successa una cosa, Sorella, una cosa un pò una pezza: IlPescetto è incinta!
Sorella:- E cos'è una brutta notizia?
OM:- Fai tu. non possiamo tenerlo.
S:- Ci avete pensato?

Evabbé oltre anoi due solo l'AmicaCio e la Sorella sanno.
Noi vaghiamo nel più confuso dei momenti e faccaimo cose stupide che non hanno senso.
In compenso nulla cambia nelle nostre abitudini malsane.
In compenso ci avviciniamo e ci amiamo un pò di più. Ci promettiamo tante cose. Ma tassativamente non facciamo progetti, non ci abbandoniamo alla tristezza o alla disperazione. Ci giuriamo che sarà un evento che ci dovrà far crescere. Essere meno superficiali. E che sarà qualcosa che non useremo mai l'uno contro l'altro.

Io però sono abbastanza incinta e il mio pancino piatto è già meno piatto.
Le mie tette sono davvero da sballo e il mio umore è ricciopazzo.
In compenso sono uno straccio. No nausea e no disturbi del sonno. Ma debolezza all'ennesima potenza.

Torniamo dalla vacanze e accogliamo a casa per la prima volta i genitori dell'OrsoMarso. Giornata bella, siamo felici e un pò ubriachi (tutti). Ci dimentichiamo per un giorno pensieri e fisico debole.
Il giorno dopo vado dal doc. Vede le mie analisi e mi chiede cosa vorrei fare.
Non possiamo tenerlo.
Impegnativa per visita gincologica e consiglio:- Con queste analisi qui devi stare a riposo. Non andare a lavoro. Non in poltrona, a letto!Comunque voglia gestire la cosa!

Consultorio, stessa mattina. Dovrei essere incinta di 1 mese e mezzo. Visita ginecologica fissata per la settimana dopo con analisi delle Beta.
Il giorno dopo devo tornare al lavoro dalla ferie. Vado prima a fare le Beta che sono piuttosto alte. Per una che non doveva essere incinta secondo i medici del PS dieci giorni prima.
Vuol dire che son partita per le vacanze incinta, che ero incinta per il compleanno dell'OrsoMArso, che ero incinta mentre lavoravo come una schiava a luglio e che la mia calma era dovuta agli ormoni, così come le tette da sballo.
Al Lavoro giorno uno.
che bello tornare dalle vacanze!
Al lavoro giorno due.
Svengo. Non va bene. Battute sul non sarai mica incinta! risate e scherzetti cretini da ambiente lavorativo tutto al maschile.

Al lavoro giorno 3 non ci vado.
Al lavoro giorno 4 sono un cencio. Un salivazione incredibilmente abbondante e l'attesa di tornare a casa e svenire sul letto per la debolezza.

Consultorio parte seconda.
Interno ufficio assistente Asociale.
Fuori diluvia. Sono lì perché ho già deciso e la pochezza delle sue domande mi fa venire dei dubbi. Ho 31 anni. Un lavoro. Un compagno. Possibile che tu non mi voglia convincere che ci sono altre posssibilità? Suggeriscimi qualcosa...inventatelo perdinci! No, perché all'assistente Asociale quello che le hanno insegnato è che per me ha già pronti due fogli. Il primo mi dice quando e dove abortirò. Il secondo mi dice che dopo un mese sarò nuovamente lì a raccontare a una psicologa i cosi miei.
Interno studio ginecologa del consultorio.
La dottoressa mi tratta da idiota perché non prendo la pillola. Ironizza sull'uso del preservativo e mi visita con l'anello al dito.
Firma il mio certificato con l'autorizzazione all'IVG e non mi dice nè A né BAH.
Richiamo la sua attenzione sull'analisi delle BETA fatta quella mattina. Sarebbero dovute essere tre volte il valore della settimana prima, minimo.
Risposta:- Eh sì ho visto che sono un pò bassine. Magari la gravidanza è a rischio.
Magari vai a faredovenonbatteilsol cara dottoressa che fuma in studio e non mi tratti da idiota perché non prendo la pillola.
il 18 ho appuntamento al reparto ginecologia per le analisi, l'ecografia e l'incontro con l'anestesista.
Nel frattempo posso solo far passare i giorni e pensare.
Pensare che forse non è vero che non lo possiamo tenere.
Sono giorni in cui con l'OrsoMArso siamo vicini come mai prima.
Vorrei dirgli che almeno per un minuto questo micropancino che comincia a farsi vedere lo possiamo coccolare. Che sto male e che son debole com emai prima. Che non ho voglia di mangiare e non sono in grado di tenere il LungoBascio al guinzaglio. Sono giorni di sbrocchi ormonali e di sguardi in cui ci diciamo che quando succederà sarà bello. Quando potremo farlo sarà la cosa più bella del mondo. Sono giorni n cui ridiamo di sbrocchi ormonali e facciamo l'amore. Ma sono anche giorni in cui quando otrno da lavoro muoio sul letto e sono un cencio.
Sono grigia e faccio fatica a riconoscermi per come sono.
Sono giorni in cui si piange e ci si vede superficiali.
Giorni in cui mi dico che se fossi stata sola avrei potuto permettermelo. E non avrei avuto paura.
Poi una sera vado a casa di una carissima amica. Lei è speciale. In lei c'è qualcosa di magico che sa di destino.
Infatti mantre eravamo lontane lei stava in congo a far nascere il mondo. Ha riportato una scultura di un pancione dal congo. Mi h aportato dei bellissimi orecchini fatti col vetro riciclato.
Appena mi vede mi dice chiaro e tondo che sono bellissima, sarò mica incinta?(stavo in casa sua da ter secondi netti...) sì sono incinta. Lei ride come una matta. Non sto scherzando Rose, sono incinta davvero.
Lo sapeva lei. Se l'era sognato.
Siamo donne. Anzi, io mi scopro finalmente donna adesso, in quel momento.
Parliamo una sera intera. Di decisioni. Addossando le colpe a chi le ha e prendendoci la responsabilità delle nostre azioni.
Sono DONNA.
Si è chiuso il periodo in cui ero una ragazza.
Sono Donna nel momento in cui le dico che sono incinta.
E parliamo come fanno le donne come noi due. Donne che rinunciano alle cose, che le desiderano, che vivono anche i rimpianti come esperienze positive perché originati da avvenimenti che hanno fatto cambiare.
Vado a casa portandomi dietro per la prima volta la sensazione di essere stata trattata come una donna. Una donna che aspetta un bambino. A cui sta rinunciando.

Ci sono state delle notti in quel periodo in cui non ho potuto dormire per la tristezza. Notti passate a chiedermi se ci fossero delle alternative plausibili. Possibili.

Ho scoperto il coraggio di altre persone e il dolore di altre che avevano fatto la stessa mia scelta. O che non l'avevano fatta.
In tutto questo dall'esterno mi arrivavano segnali in cui i bambini erano protagonisti.
Scoprivo di coppie che frequento che non possono avere bambini.
Tenevo nel cassetto della scrivania in ufficio il miele che portiamo in montagna contro i cali di zucchero.
Inventavo di un intervento chirurgico che dovevo fare.
Guardavo i miei colleghi maschi adulti col terrore che potessero accorgersi di qualcosa.
Covavo bugie con chiunque pur di non far sapere che ero incinta.

Poi arriva il 18. Aba al reparto ginecologia. Siamo in tante e ci stiamo tutta una giornata.
Poi arriva il mio turno. Analisi del sangue. Impegnativa per ecografia. Ticket non si paga ma si fa la fila. Altre donne con me. ALcune ragazzine. Nessuna particolarmente allegra o triste. I casi disperati: ragazza cicciona di 15 anni e genitori che la convincono ad abortire. Lei è convinta che sia un omicidio. Loro di farela cosa giusta.

Ecografia. La doc. mi guarda e mi dice:- Ma lei è qui per l'interruzione di gravidanza?
Sì.
Ma non c'è più niente qui.
Chiedo di far chiamare l'OrsoMArso. Entra. Lui vede l'immagine dell'ecografia. Un "cosetto". MA non c'è battito. Io non vedo il Cosetto ma sento il silenzio gracchiante del suo non battito. Della sua non più esistenza.
Era di sabato. Avevo abortito all'inizio del mese, probabilmente il giorno in cui ero svenuta al lavoro. Avevo abortito alla 10a settimana. quindi ero incinta da più di due mesi prima di abortire. Ho vissuto almeno 2 settimane con qualcosa che aveva smesso di crescere dentro di me.
Stavo male perché le cose non andavano come avrebbero dovuto.
Mentre mi dicevano che il lunedì avrei fatto il raschiamento pensavo che il destino si era vendicato. Stavo cercando di dargli uno schiaffo e me l'aveva dato lui. Di quelli da girare la testa sul collo.
L'OrsoMArso da allora ha smesso di comunicare.
Io mi sono messa a sognare ed immaginare di come sarebbe potuto essere.
Ho fatto il raschiamento.
Sono rimasta 15 giorni a vagare nel buio, nella solitudine. E fa melodramma dire queste cose. Ma io ero davvero sola. Lui non mi parlava di ciò che sentiva. io ero sotto medicinali che non facevano che aumentare il dolore fisico per fare sì che in futuro il mio utero sarebbe stato pulito, pronto.
La notte in cui sono uscita dall'ospedale ho staccato la spina con la realtà e ho celebrato a modo mio la perdita. Perdita non solo del bambino, anche se so che ancora non lo era e che non lo potevo fare. Perdita della possibilità di scegliere. Perdita del controllo sul mio corpo. E sulle mie reazioni.
Perdita della complicità con l'uomo che amo. Perdita della sua vicinanza. Per lui era un capitolo doloroso da chiudere il prima possibile. Era una cosa sbagliata che non doveva succedere a noi due. Una cosa sulla quale non ritornare, di cui non parlare. e io ho vissuto la vergogna di scoprire che in fondo lo volevo, che mi dispiaceva da fare male al cuore negli anni a venire. Che avevo vergogna di dire a me stessa che mi ero meritata quello che stavo vivendo. Che avrei dovuto smettere di fumare e di bere. Che era stata colpa mia se era andata così. E anche le parole del medico che mi diceva che alla prima gravidanza succede spessissimo. Che sarebbe arrivato di nuovo il momento giusto. Che con calma ci avrei potuto riprovare fra qualche mese.Suonavano come le parole giuste per ciò che provavo in quei momenti.
Chissà se se l'ecografia quella mattina fosse andata in modo diverso, se fossi stata ancora incinta, chissà se la mattina in cui era programmata l'IVG l'avrei fatta davvero.
Io ora credo di no. Per come è stato disperante sapere che non potevo davvero tenerlo, perché non c'era più.
E ho fatto di nascosto cose che ora trovo penose da raccontare. E le ho fatte da sola. Perché lui non ne voleva parlare. Non voleva sapere che io vivevo anche quelle cose, sensazioni, emozioni. Più o meno ancora pilotate dagli ormoni.
Ho immaginato di nascosto uno scorrere diverso degli avvenimenti. Non ho fatto quello che dicono che si dovrebbe fare, cose come dare un nome, decidere se sarebbe stato maschio o femmina. Per pudore non me lo sono potuto immaginare come sarebbe stato. MA ho immaginato cosa avrei potuto fare per lui (lui o lei, lui, esserino nuovo). Coma avrei potuto rendere bello, gentile, il suo ingresso nel mondo. Come avrei potuto guardarmi da fuori con lui. Noi tre. Io, lui e il LungoBascio. Non volevo che le cose andassero così.
Non volevo che le cose andassero così. Avrei potuto scegliere e pagare le conseguenza della scelta, quale che fosse stata.
Ma così no. Così mi ha fatto male. E anche quando siamo riusciti a riguardarci negli occhi con l'OrsoMArso è stato per scoprire che ci eravamo allontanati. E che lui non aveva voluto condividere con me il dolore e che forse io avevo preteso che lo facesse. Ma non vedevo altre soluzioni, giuro. Era qualcosa che comunque ci riguardava entrambi. E perché dovevo nascondermi per provare certe emozioni?Perché dovevo nascondere alla persona che amo con tutta me stessa quello che stava generando dentro me qualcosa che avevamo fatto insieme, per amore, per come siamo noidue, e che invece era cambiato all'improvviso senza che nessuno di noi due lo desiderasse. Ho capito che alla fine incinta stavo bene. Ero felice di esserlo. Nonostante tutto. Da sola ho capito come sarei stata madre. Da sola.
Da sola mi sono immaginata che avrei potuto soltanto crescere anche io. Insieme a lui. Ora da sola capisco che stavo solo salutando questo bambino che ha deciso che non voluto , non cercato, non desiderato non sarebbe arrivato.
Lo salutavo cercando per lui delle cose belle, cercando di trattenere nella memoria un futuro inventato, fatto di cose come questa culla, di tenerezze per cercare di stargli il più vicino possibile, di scelte quotidiane per fare sì fin dall'inizio che potesse scoprire quanto possa essere bello vivere, con suo padre, con il LungoBascio, con le persone che ci amano.

Oggi mi accorgo che ho fatto la cosa giusta, immaginando tutto questo.
E' nei gesti che compiamo che si traducono i nostri sentimenti.
Io ne ho commessi di sbagliati, prendendomi cura di lui quando era già troppo tardi.
E adesso, con la pioggia che sta affogando questo ponte di Santi, Morti, Fine settimana lontani l'acqua lava via il mio acquarello di colori solari, cupi. Lava via gli odori dell'estate più forte che la vita mi abbia regalato.
Sono grata di tutto questo, comunque.
Ne sono uscita in piedi. Me ne accorgo perché la prospettiva adesso è cambiata.
Ho la testa alta, di nuovo, finalmente e guardo avanti.
Volto pagina e ricomincio.
Con l'uomo che amo, di cui ora conosco anche i lati deboli.
Con la sicurezza che sono diversa, in meglio.
Che sono riuscita a farcela anche da sola.
Che se ho bisogno del suo aiuto lui ci sarà.
Nonostante tutto mi fido di lui e delle mie forze.
Nonostante tutto senza lui, l'UomodeimieiSogni, tutto questo, non sarei riuscita a farlo da sola.
Mi ricordo di come è cominciato, con il suo regalo, e ora faccio un regalo a me:
rispettare questo mio essere nuova, diversa, nuova.



Nessun commento:

Posta un commento