mercoledì 29 febbraio 2012

Bolla 185 ... un assordante silenzio

 LIBERATE ROSSELLA URRU

Parte da qui: *Il "bloggin day", un giorno in cui un gruppo di blogger decide di parlare di un unico argomento. Allo scopo di sensibilizzare quante più persone possibili e di far parlare anche i media del rapimento di Rossella Urru.

Perché la solidarietà, di cui Rossella ha fatto un mestiere di quelli che non sono mai solo un lavoro, non rimanga un gesto di pochi e un gesto sempre troppo lontano da quegli italiani che non vogliono vederlo e si concentrano sempre più nel loro piccolo miscroscopico mondo.

i campi saharawi sono così lontani da noi e dalla nostra quotidianità che sembrano non voler esistere. infatti non vorrebbero esistere. ma ci sono, da anni a questa parte ci sono persone che li abitano. e persone che per loro parlano, lavorano si battono perché il silenzio che li circonda venga abbattuto.

ora, nello stesso silenzio, è stata risucchiata lei, una ragazza di 29 anni.

e mentre noi siamo qui a concentrarci su cosa succederà nel nostro microcosmo a stivale in crisi economica, a destreggiarci fra la diplomazia indiana, le acque più o meno territoriali, le prescrizioni che si abbattono come macigni sul nostro senso di giustizia, lei viene dimenticata da chi invece potrebbe dare voce e parlare. I giornali non ne parlano, la televisione non ne parla.

il silenzio può essere rotto solo da chi invece a queste cose fa attenzione anche solo per il tempo di scrivere un post perché fermarsi a parlarne, leggere per scriverne, informarsi lascia il segno dentro e fuori e spinge a sapere e conoscere di più.

noi autori di blog, più o meno letti, più o meno importanti, più o meno d'impatto abbiamo il dovere di parlarne, per far conoscere un mondo diverso dal nostro e per fer sentire alla sua famiglia che la aspetta che Rossella non è sola.

Ci sono donne straordinarie che non fanno niente per essere notate e 
con grande cuore donano la propria vita agli altri. 
Manteniamo viva l'attenzione su Rossella Urru, 
i media non lo fanno, facciamolo noi


lunedì 27 febbraio 2012

Bolla 184...conto fino a mille

La prossima volta lo faccio, è una promessa a me stessa.

insomma, cosa mai sarà potuto succedere?

che ho provato fortissimo e intenso il desiderio di mangiarmi la lingua, dimenticare di averla, di inghiottirla.

Avrei potuto tacere, non dir nulla.
non ci sono riuscita.

quando fai qualcosa per qualcuno vorresti essere tenuto in maggiore considerazione?

quando fai qualcosa per un amico presenti il conto?

quando è spontaneo e naturale far qualcosa per un componente della famiglia ti aspetti un ritorno di qualche tipo?

io no.

non me lo aspetto.

lo faccio e basta, perché è naturale farlo.

quindi quando ieri sera ho sentito le parole "tanto loro non farebbero quello che tu hai fatto per loro" a proposito della famiglia della mia migliore amica, incinta, pronunciate dal suo compagno dopo un we in cui ci si aspettavano frizzi e lazzi per la grande notizia di questa gravidanza che non sono arrivati, non ho saputo tener chiusa la bocca.

e me ne rammarico.
dal profondo.

è come quando il compagno di mia sorella le ha detto che non poteva contare su di noi, il resto della famiglia e che era sola.

sono cose orribili, da dire e da pensare.

allargare in questo modo la sensazione di solitudine dell'altro e invece di riempirla di positività volerla riempire solo di sè.
lo trovo vigliacco e infantile e crudele.
non riesco a capire. 

mi confondo dentro sogni pomeridiani in cui nuoto, stordita da febbre e dal malessere che mi si mangia dentro da giorni.
e continuo a non capire, a cercare di mettere a fuoco i miei comportamenti sbagliati, quelli che non aprono a prospettive nuove.

cerco e chiedo all'orso coraggio per nuove avventure.
guardo lontano cercando di capire cosa mi toccherà vivere nei prossimi anni se non riuscirò ad essere diversa, a migliorare.

e l'unica cosa che riesco a mettere a fuoco è l'incapacità di creare un quotidiano rapporto con gli altri.

e anche io non sono poi così serena, ho troppe insicurezze da accettare ancora.
le vedo negli altri, cerco di capirle, a volte le critico e commetto l'errore madornale di farle mie.
mettendomi sempre più in dubbio.
e ora mi ritrovo con un mazzo di dubbi che aspettano la primavera per sbocciare.



 

lunedì 20 febbraio 2012

Bolla 183 ... eccolaaaa

Sintomi:
Nausea
Gonfiore
Salivazione abbondantissima

sarei incinta se non ci fosse anche

La febbre
l'irresistibile cagotto

La pongo influenza è infine giunta anche a casa pescetto!
source

giovedì 16 febbraio 2012

Bolla 182 ... Dove sei?



Dove sei nel tuo mondo? Dei giorni e degli anni anni a te assegnati ne sono già trascorsi molti: nel frattempo tu fin dove sei arrivato nel tuo mondo?

da Il cammino dell'uomo di Martin Buber




mercoledì 15 febbraio 2012

Bolla 181 ... dico io

ok che il 2012 è l'anno della fine del mondo.
che navighiamo a vista e che non avremo le olimpiadi.
che si stringe la cinghia e si va avanti.
ma qui tutti hanno deciso di seguire il consiglio di Bea.

è praticamente il trionfo della panza in questi paraggi.
Pare che il mese di settembre sia stato alquanto scopereccio.
ciò che è peggio però è che con queste nascite primaverili/estive uno non sa che cazzarola mettersi a regalare.
e dire che avevo imparato a fare la maglia...

 

lunedì 13 febbraio 2012

Bolla 180 ... gelosia

niente da fare, l'orso si è imbestialito...mi ha beccata, anzi ci ha beccati a letto, insieme, io e il mio migliore amico.


Pezza, ora vagli a spiegare che non stavamo facendo nulla di male!

PS: stavamo male, lui ed io, e poi faceva tanto freddo...e comunque oggi dovevo cambiare le lenzuola.

domenica 12 febbraio 2012

Bolla 179 ... sunday morning

Che significa svegliarsi col profumo del caffé e il sole fuori dalla finestra che illumina tutta la stanza di arancio.
Fiori sul davanzale e nelle lenzuola.

Odore di cane che infila il muso sotto il braccio e voglia di risveglio.
In tutti i sensi.
Due ruote ciascuno a zigzagare fra gli ultimi cumuli di neve lasciati come i pacchi fuori dalle porte.
Pigneto e portamaggiore, poi su e giù per San lorenzo. 
Le vibrazioni dei sampietrini e il ghiaccio dove ancora non è arrivato il sole.
Un cappello colorato che non ne vuol sapere di stare in testa e il cappotto arancione del sole di oggi. Muscoli che dolgono su per certe salite e poche macchine, aria fredda, finalmente pulita.
Nuvole che corrono veloci e sibilo di ruote che girano.
I sorpassi a suon di campanella e le strade giuste e quelle sbagliate.
Il freddo alle orecchie mentre passiamo accanto al Verano.
Fermarsi alla bancarella dei fiori e telefonare alla biutiful per farti offrire un caffé mentre noti ai tuoi piedi il ghiacciolo della fontanella. E hai voglia di vederla la biutiful che son secoli che non state un pò insieme.
e poi nuovamente verso casa.
A spingere forte sui pedali per l'ultima salita e due chiacchiere con la signora Margherita appoggiata al bastone che ci coccola chiedendoci se vogliamo mangiare da lei, alla faccia di chi dice che in città come questa non è possibile creare rapporti, tessere reti, fare attenzione agli altri. Basta solo volerlo e non essere pigri nei gesti verso le persone.
La doccia calda che porta riflessioni sul vivere lontano da Roma, su quanto può costare se devi rinunciare a vedere tuo figlio crescere. e i compromessi per mantenere la propria dignità di donna e di lavoratore e riflessioni sulla necessità che già ora provo di avere accanto l'Orso, quando sarò incinta. Che se siamo tu ed io il resto, il contorno, la cornice non ti fa passare la voglia di stare vicini.

poi l'acqua se li porta via i pensieri così e mi guardo le guance rosse di vapore nello specchio e sì, sono fortunata.

Fortunata e col cuore gonfio di gratitudine per il cielo ed il sole chè oggi sembrava di poterli toccare.



sabato 11 febbraio 2012

Bolla 178 ... Una vecchia sciarpa:Tutorial per rendere ridicolo il tuo cane

Metti un pomeriggio nevoso, freddo e da soli, LungoBascio e Pescetto.
L'Orso sta a congelare a bordocampo al seinazioni all'olimpico, camera in mano, freddo nell'animo.
Voi due, pescetto e quadrupede, invece al calduccio, ve ne state sul divano della vostra craftcamera (nel senso di:- Craft!che casino!) con l'uncinetto in mano tu e lui che nel sogno pedala, chissà dove e con chi.

Pensi che comunque prima che faccia buio bisogna uscire, pioggia o neve, sole o tormenta, se hai un cane lui ha bisogno di farsi almeno un'oretta di zampettata al pomeriggio.

e pensi anche che 1 - il quadrupede ha l'impermeabile un pò umido, ma il cappotto anni70 completamente fradicio da ieri notte... 2 - è un cane che va seguito per via dei problemi alla schiena che potrebbe avere e che le sue articolazioni son sacre 3- hai una vecchia sciarpa

IDEA!!!

Occorrente
. un cane lungo e basso la cui schiena va curata, peso 25 kg, h 30 cm al garrese, 70 cm di lunghezza collo-coda;
. una vecchia sciarpa lunghezza almeno 160 cm
. un gomitolo in tinta con la vecchia sciarpa
. un uncinetto



Preparazione:
. togliere il cane dalla sciarpa e piegarla a metà



 con l'uncinetto e la lana unire i due lembi della sciarpa sul lato lungo lasciandone circa metà aperta a seconda delle dimensioni della pappagorgia del vostro cane che come potete vedere è mooolto interessato al procedimento



è sufficiente passare dentro le maglie unendole con una maglia bassa




 Ed eccoci qui: il gioco è fatto!


 Chiaramente si tratta di un capo per cani con una forte personalità, di quelli che non devono chiedere mai per interderci.

Se si vergogna potete asportare selvaggiamente i pon pon per riciclarli oppure lasciate che lo faccia lui in un momento di noia.

Perché non giri come un vecchio messicano ubriaco col poncho di traverso cuciremo una fettuccia elastica ai due angoli per mantenerlo aderente al cosciotto.

Inutile dire che sopra gli metto l'impermeabilino nero, che ci vergogniamo un pò in questa versione mio mini pony ... però mi sembrava un'idea di riciclo da condividere... ma soprattutto ci siamo divertiti, io a vedere lui e lui a strappare i pon pon!





Bolla 177 ... la prossima volta sto zitta...

Che dicevo ieri della giornata uggiosa etc. etc.?
La prossima volta sto zitta, promis!




Ha appena ricominciato, forte, con dei bei fiocconi...chissà se attacca?

venerdì 10 febbraio 2012

Bolla 176 ... it's oh so quiet...

Mentre circolano piccole bolle di vetro di quelle che si girano e cade la neve con il sindaco dentro, mentre il Papa si gratta perché come dice crozza qui "nevica una volta ogni morte di papa", mentre mia madre è tornata nell'isola dopo una settimana di passione, aggiramento di iceberg e mancate uscite sul grande raccordo anulare...

Qui piove.

Alla faccia di quel mezzo metro di neve che doveva abbattersi sulla capitale today. 

E tutto è così uggioso... ora che è chiaro che la neve della settimana scorsa non torna...

Ho un bicchiere di birra fresca accanto, un uncinetto n° 12 e lana grossa vicini.
Il LungoB ronfa in poltrona e l'Orso prepara le sue cosine per il 6 nazioni di domani.

A me viene voglia, ora che ne ho il tempo, fra una sorsata di birra e l'altra, di rivivere il silenzio di una settimana fa.
Fra un pò di ore mi sarei svegliata, grazie alle nasate del LungoB, e come i bambini avrei saltellato, incurante delle ore bloccata in macchina il giorno prima, della pipì che non voleva saperne di restare dove doveva, dei luoghi che conosco da dieci anni che finalmente cominciavano ad avere un'aria poetica, quasi romantica mentre chiusa dentro la mia piccola macchinina cercavo di rientrare a casa.
Oh sì.
Ho saltellato in pigiama e calzettoni di lana, come se fossi in Abruzzo, come se nel paesino in cui abbiamo casa non ci fossero i lupi che scendono spinti dalla fame o i cervi e i caprioli bloccati nella neve.
Ho saltellato di gioia, come se fossi tornata bambina.
Come se fosse normale, scontato, fregarsene delle conseguenze, mi sono bastati un guinzaglio e gli scarponi.
e via.

nel silenzio delle 7 del mattino.




A pensare solo al rumore delle suole sulla neve. A camminare nel silenzio della strada deserta. Al centro della strada che era tutta per noi due.



A ringraziare per la fortuna di abitare qui, in questo quartiere, che se a volte ti sorprende per la sua durezza





sa anche regalarti maniche del pigiama umide che escono da sotto il cappotto, stivali di gomma colorati di altre lingue, giochi da bambini e scodinzolare di cani che non vedi solo quando a Roma cade la neve, le vedi anche con la neve e ti sembrano ancora più belli.





E i biscotti della signora Margherita, l'andare a comprare il latte nella neve al bar all'angolo, i cani che giocano e le panze che crescono.

E una settimana fa, alle sette del mattino tutto questo era ancora più bello.






giovedì 2 febbraio 2012

Bolla 175 ... La Merla



Lo sfigato è lui, che si vergogna da morire.
Io glielo dico sempre che gli poteva andare peggio, che in giro ci sono un sacco di colleghi con il cappottino di ellochitti o bettibù. 
Ma lui fa la faccia da saint mary gorett e si impunta come un asino perché in giro, lui, il grande lungoB, conciato così non ci vuole andare.
L'anno scorso gli feci il cappotto anni 70, ed era molto fico.
Se putacaso, nei prossimi giorni dovesse fioccare gli metterò un bel pile sotto l'impermeabile e pace.

Per ora gira così:

fronte
Notare l'espressione mista fra santamariagoretti e un indignado

Retro:
Sì, lo so...si vedono un sacco le palluzze,



mercoledì 1 febbraio 2012

Bolla 174... aspettando

...in realtà non so cosa sto aspettando, magari che arrivi un momento di tranquillità.
Di quei momenti che apri la macchina da cucire e ti metti lì, davanti la finestra, i piedi sul pedale e vai.
Disegnando strade infinite sulla stoffa, lunghe chilometri di filo colorato.

Giorni in cui faccio fatica a tener fede alle promesse di mantenera la calma e non farmi risucchiare dal quotidiano, frenetico, velocissimo.
Incastri di impegni, trottole di pensieri e richieste.



E mi devo concentrare per non perdermi i momenti in cui le cose cambiano, sbocciano all'improvviso e quasi non te ne accorgi perché sei troppo impegnata a fare altro...chissà quanto più importante.


perdo la pazienza con tutti, con me stessa più che con gli altri.
mi sta succedendo nuovamente di essere preda completa di reazioni troppo forti e ingiustificate.
ho bisogno di un pò di calma. di fermarmi e mandare avanti le cose con cura e con attenzione, senza la certezza che vadano avanti da sole...perché devono semplicemente farlo.