Che significa svegliarsi col profumo del caffé e il sole fuori dalla finestra che illumina tutta la stanza di arancio.
Fiori sul davanzale e nelle lenzuola.
Odore di cane che infila il muso sotto il braccio e voglia di risveglio.
In tutti i sensi.
Due ruote ciascuno a zigzagare fra gli ultimi cumuli di neve lasciati come i pacchi fuori dalle porte.
Pigneto e portamaggiore, poi su e giù per San lorenzo.
Le vibrazioni dei sampietrini e il ghiaccio dove ancora non è arrivato il sole.
Un cappello colorato che non ne vuol sapere di stare in testa e il cappotto arancione del sole di oggi. Muscoli che dolgono su per certe salite e poche macchine, aria fredda, finalmente pulita.
Nuvole che corrono veloci e sibilo di ruote che girano.
I sorpassi a suon di campanella e le strade giuste e quelle sbagliate.
Il freddo alle orecchie mentre passiamo accanto al Verano.
Fermarsi alla bancarella dei fiori e telefonare alla biutiful per farti offrire un caffé mentre noti ai tuoi piedi il ghiacciolo della fontanella. E hai voglia di vederla la biutiful che son secoli che non state un pò insieme.
e poi nuovamente verso casa.
A spingere forte sui pedali per l'ultima salita e due chiacchiere con la signora Margherita appoggiata al bastone che ci coccola chiedendoci se vogliamo mangiare da lei, alla faccia di chi dice che in città come questa non è possibile creare rapporti, tessere reti, fare attenzione agli altri. Basta solo volerlo e non essere pigri nei gesti verso le persone.
La doccia calda che porta riflessioni sul vivere lontano da Roma, su quanto può costare se devi rinunciare a vedere tuo figlio crescere. e i compromessi per mantenere la propria dignità di donna e di lavoratore e riflessioni sulla necessità che già ora provo di avere accanto l'Orso, quando sarò incinta. Che se siamo tu ed io il resto, il contorno, la cornice non ti fa passare la voglia di stare vicini.
poi l'acqua se li porta via i pensieri così e mi guardo le guance rosse di vapore nello specchio e sì, sono fortunata.
Fortunata e col cuore gonfio di gratitudine per il cielo ed il sole chè oggi sembrava di poterli toccare.
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