lunedì 21 maggio 2012

Bolla 199 bis: come volevasi dimostrare

Pochi giorni fa scrivevo la bolla 199.
Oggi leggo quest'altro e invito tutti a porsi delle domande che non abbiano come risposta:-Il più pulito c'ha la rogna.

venerdì 18 maggio 2012

Bolla 199...Roe v Wade

Chi conosce la storia di questo blog sa come la penso su certi argomenti.
Chi si dovesse approcciare a queste righe con lo spirito del cattolico o del musulmano o del credente in qualsiasi cosa che volesse convertirmi non è il benvenuto.
Chi si dovesse approcciare a queste righe con lo spirito del cattolico, del musulmano, del credente in qualsiasi cosa che ha voglia di confrontarsi o di aprire un dialogo con me medesima è sinceramente il ben venuto.


Ci sono riflessioni che non riesco a mettere a tacere, neanche a una settimana di distanza dalla mascherata per la vita di domenica scorsa.
Che patema, la festa della mamma utilizzata così.

Se li vedo sfilare, contro una legge che a me hanno insegnato a rispettare e che come tutte le leggi degli uomini è imperfetta e dunque migliorabile penso:-

ma perché non propongono un'alternativa valida?


Intendo dire un'alternativa che sia una legge dello Stato. Ma non hanno proposte.

Ciò che mi diverte di queste manifestazioni sono le truppe di suore e di preti che inneggiano alla vita


e che chiaramente hanno grande esperienza di maternità, paternità e soprattutto forti velleità di difesa nei confronti di chi loro per scelta non hanno voluto mettere al mondo.
Salvo poi aspettare gli scandali per condannare la pedofilia.

Ciò che mi fa incazzare sono i camici bianchi ai quali pago un lauto stipendio con le mie tasse e che dovrebbero garantirmi determinate prestazioni. Sono straconvinta del fatto che i medici o gli infermieri abbiano diritto a fare obiezione di coscienza. Ma sono anche convinta del fatto che se le loro convinzioni diventano un impedimento al godimento dei diritti del cittadino italiano, le strutture sanitarie pubbliche per cui lavorano, siano esse ospedali o CONSULTORI, mi debbano garantire un'alternativa per poter godere dei diritti che in quanto cittadina italiana mi spettano.
Se non posso goderne significa che la mia libertà sancita dalla Costituzione non è garantita.

E contradditemi se sbaglio:


 non concentratevi sul braccio teso, chiaramente, ma ditemi: le convinzioni personali di un omiciattolo si abbinano con il tricolore che gli fascia il petto? La 194 che sancisce il DIRITTO di ricorrere all'interruzione di gravidanza, è una legge dello Stato. Lui è un rappresentante di questo Stato ...o no?per la festa della mamma si deve essere dimenticato del fatto che ci rappresenta, uomini e DONNE.
e ha pure concesso il patrocinio, sputtanando nei sacula seculorum la città eterna.

E fin qui, siamo solo a piccoli paradossi.
Adesso ciò che svilisce davvero il mio essere donna, essere umano, essere pensante e potenziale madre.


Sono le contraddizioni che mi fanno capire che ciò che stava dietro quegli striscioni, sotto il bel sole e il cielo azzurro di domenica scorsa è solo IPOCRISIA.

Pro life de che?Oppure rispetto della vita di chi? Oppure nei centri che praticano la fecondazione assistita quanti obiettori ci sono?






 

La realtà è che se ad una persona viene negata la possibilità di scegliere di diventare madre o meno, 
chi ci rimette non è solo lei. Ma un'intera comunità.
La realtà è che nè i principi nè, soprattutto, i diritti di chi vorrebbe che lei si comportasse come loro credono sia meglio non verrebbero lesi se lei decidesse di abortire.

La realtà è 
che ci si guadagna molto di più a 
non considerare un diritto quello di scegliere se essere madre o meno.



 



Bolla 198 ... Don't panic

Pescetto:- Ma tu hai paura? io un pò me la sto facendo sotto...
Orso:- Sì anche io ho paura... ma non ci penso.
Pescetto:- Anche io provo a non pensarci...
Orso:- E perché non ci pensi?
Pescetto:- Mah...credo che sia naturale ... prima o poi deve succedere...E tu perché non ci pensi?
Orso:- PERCHE' SENNO' MI VIENE IL PANICO.


giovedì 17 maggio 2012

Bolla 197... Si può guarire anche dalla normalità

Avvertenza per la lettura di questo post: aumentare il volume.


Il 17 maggio si celebra la Giornata Internazionale contro l'Omofobia e la Transfobia. In questo giorno ricorre l'anniversario dell'eliminazione dell'omosessualità dall'elenco delle malattie mentali da parte dell'OMS.  


e siccome in questo periodo mi sento svolazzante come il vento che acceca di raffreddori gli allergici, solleva queste prime avventate gonne estive e infila fra le dita nude di birkenstock la terra e la polvere...io questa giornata me la sono cantata in allegria, con l'ironia che solo certe canzoni molto gaie o che parlano del mondo gaio spriogionano.

Ne vogliamo parlare del superclassico dei classici?

e forza tutti con le manine a fare 
Tutturu turu turu tuuuuuu
(questa canzone mi ricorda l'anno della mia laurea: 2002 fra aprile e maggio ero nell'ordine a Cagliari, a Milano, a Parigi e a Dublino.
In ogni città ho beccato il gay pride o una manifestazione gay.)

Quella fine primavera e i mesi successivi andai ad abitare in una bellissima casa sul lungoLiffey che aveva una porta blu. Al terzo piano, vista Temple bar.


La mia coinquilina francese era lesbica, la mia compagna di stanza era la persona che ho baciato più spesso in Erasmus, stavo per sbarcare a Roma e andare a vivere in una casa abitata solo da lesbiche e le prime due settimane avrei dormito su un divano, in salotto, sotto un enorme culo della Roberta.
Questa Roberta, intendevo.


Si perché le geniali donzelle avevano nottetempo, con maestria da attacchine al contrario, staccato un intero pannello grande due per tre da vicino al cavalcavia della Prenestina.

Questo culo e angelinachecarina (jolie) erano la sola religione imperante fra quelle mura.
 apprezzata un pò da tutti, nella nostra e nella casa dei vicini.


Dovemmo staccare il culone da sopra il divano una volta che al termine di una festa di quartiere, nel senso che a casa c'era tutto il quartiere, qualcuno scrisse fra le chiappe di Roberta "Hic sunt leones".

La prima associazione dove lavoravo stava vicina vicina vicina a uno dei locali gay più famosi di Roma.

Una volta venne un mio amico di erasmus a trovarmi.
Mi aspettava fuori dall'ufficio e per ingannare il tempo decise di (estratto della conversazione telefonica...) Guillaume:- oui oui, je t'attends... je vais m'assoir quelque part boire une bière...
Tradotto:- ma no tranquilla ti aspetto me vado a beve 'na biretta....


Lo ritrovai mbriaco, davanti al Coming Out, con un tipo che gli insegnava la canzone di Elio e le storie tese.
Per la settimana successiva continuò a cantare con la sua erre rotolosamente francese "mi pvesentò son l'ovsettò ricchioné".
Bastarono due o tre bivve pev vivelavgli un mondo.
e dire che per mesi e mesi non mi eva sembvato affatto gaio.

anzi.


Poi gli anni passarono e io andai ad abitare vicino vicino all'appartamento delle chiappe di Roberta, ma un paio di traverse più in là.
 dove scovarono uno degli ultimi covi/santabarbare delle br.
dove anna magnani si fece ammazzare in roma città aperta.
Vivevo con Sabah, Gabriella, Gisele e a turno una strana ciurma di fanciulle.

ero nuovamente in una casa gaia.
e sotto la casa gaia c'erano i trans (poverette direi anche dato che abitavano uno scantinato).

I caffé più gustosi del mondo.
Le chiacchiere più irriverenti.
Le sbronze più colossali.
Renato Zero a manetta.
 Liti furibonde anche.
Con tanto di accapigliamenti. Scenate balorde e carabinieri.
Il mio uomo voleva che cambiasi casa.
Ma anche attraversamenti selvaggi sul triciclo. Cous cous mangiati alle tre del pomeriggio sui divani bassi che ci eravamo inventate, le prime parole in arabo, una coniglia bianca che girava per casa e l'arrivo di Otto, il Perosauro. Unico maschio nella casa.
e poi Lui.
L'uomo che mi spalancò gli occhi sulla visione dell'uomo sui transgender.
Di Marco ricordo il cane, un bellissimo incrocio fra un lupo e un pastore belga. Le mie prime riprese con una telecamera. I primi giri con un romano vero. mica da poche generazioni. da sempre. le rose che mi metteva sul davanzale. il mio sconcerto quando scoprii che mi corteggiava, sì, ma intanto usciva con Romina.
Che aveva 34 anni, era di origini argentine, occhi neri come l'ebano, da cerbiatta, aveva due gambe lunghe chilometri e chilometri e all'anagrafe era Pablo.

Certo che capisco Marco. Chiaro che non ti giudico. ma ecco. mi sembra una lotta impari.
e invece non lo fu. semplicemente perché non fu una lotta.
fu un periodo di abisso in cui vidi piume e lampioni, boa e occhi pesti. e almodovariani pranzi in terrazza, con giochi e risate e difficoltà nella depilazione, scoprii un mondo di donne, con gli occhi degli uomini e i desideri semplici degli esseri umani.


e poi la Prof. che si sposa con un uomo. Lesbica lei, gay lui. perché sono entrambi insegnanti e per provare a risalire un pò di graduatoria e di prestigio nelle scuole dove insegnano è meglio se mettono su famiglia.
e poi la famiglia la vorrebbero davvero ma come si fa.
perché lui ha lui e lei ha lei.
e sono due storie d'amore che ho visto sposarsi in chiesa, d'estate.


Poi scattò il periodo del Triangolo.
sì, quello di Renato, quello che non avevo considerato.
Fatto di campane della chiesa "cristo oggi domani sempre" che ironia! che ci suonavano in camera, di parole de siouxies and the banshies che girano sul riflesso del vinile che gira e che gira, di commesse del pam che ti guardano negli occhi e di lelle old style che prendono l'aperitivo mentre il cinema Aquila, sottratto alla mafia, riapre i battenti e io vado, per la prima volta a vivere davvero da sola sopra i tetti del Pigneto.


Fatto di pareti pitturate insieme e gerani sui bordi del balcone "più sui tetti" del quartiere fatto di gianna nannini che vuole uno scandalo o il mio profumo e un ragazzo dell'europa (in erasmus che a distanza s'incazza come una belva mentre da lontano mi tradisce e pretende fedeltà).
Sei piani di scale a piedi, senza tramm'a muro (così parlò bellavista...)  per perdere le ultime poche energie a riempire di sguardi 25 metri quadrati. Coprire tradimenti. riaggiustare vetri rotti.
e sonia che si sveglia alle 5 del mattino e non ha la patente. e quando mi abbraccia a capodanno, mentre mi toglie il cappello a cilindro e mi bacia davanti a lui.
e di lui non c'è proprio più bisogno.
ma solo perché c'è bisogno di un'altra persona. di lei.
l'amore non ha geometrie.
e poi 

Tutto passa,
solo lei può farmi male
cento uomini ma lei non si può cambiare
ma chissà se lei lo sa che tutto non è mai ogni cosa
ma chissà se lei lo sa che tutto questo è amore
chissà.


mollata. da sola a guardarmi i tetti dall'alto. perché non si fida, mi dice che non resterò. che se tu fossi stata lesbica sarebbe stato diverso, ma come te non ce la faccio.

 ....


e poi il trasloco. La mia prima casa mia. Tre lavori in contemporanea. I primi viaggi in Marocco. 
Roma che resta sempre più lontano.
I ricordi che sfumano e poi quando trovo un Orso, al ritorno da un viaggio mentre in valigia ci sono un cd dei radici nel cemento di alcuni anni prima. C'è caldo sto per lanciarmi nella storia d'Amore e ancora non lo so. Esco una notte, fra una missione a l'altra e incontro lei.
trovo sabah ad un tavolino che beve una birra con un'altra ragazza.
Sabah è algerina. L'altra è marocchina.
a me non sembra vero di vederla dopo tanto e di parlare quattro cavolate in arabo con loro.
  a loro in realtà non sembra vero di poter stare tranquille a bere una birra e a farsi le coccole.
io e Orso.
Sabah e lei.
Eggià perché non sembra vero che omosessualità è considerata reato in tutta l'Africa settentrionale ed orientale. Per gli uomini. figuriamoci per le donne.

e siccome ognuno di noi è uomo e donna allo stesso tempo e...

uno su dieci si dice che lo sia.
Tanti non lo sanno, non ne voglion sapè niente,
perche c’hanno paura del giudizio della gente.
Altri, che lo fanno, non lo vonno fa sapè,
perche gli crea problemi sul lavoro sai com’è.
Ma sarà ora di piantarla con questa ipocrisia,
chiamata OMOFOBIA!

Siamo tutti omosessuali
Siamo tutti diversi siamo tutti uguali
Siamo tutti uguali anche nella diversità
E poi si può guarire anche dalla normalità




Ecco. Mi sembrava il caso di andare indietro, sull'ondata dei ricordi.
Perché quello che siamo lo fanno le esperienze, la gente, per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio ... o no?
Più siamo diversi fra noi, più lenti attraverso cui guardare il mondo ci regalano, più possibilità di crescita abbiamo.







martedì 15 maggio 2012

Bolla 196... Medito

Medito di un nuovo blog, più mio, più privato, più diario.
perché questi son giorni belli ma non da condividere con chiunque. solo con chi è davvero speciale.

Medito di piccole sorprese per l'orda di sbabbari che arriverà fra la prossima settimana e l'inizio di giugno. Che portano aria di mare e sapori di sempre.

Medito di piccole soddisfazioni per mia sorella che vorrebbe farmi le sorprese ma si è fatta fregare da una madre in fibrillazione.

Medito di risposte a mails e messaggi di una pongowoman che adoro, a cui mi piace scrivere cose belle e che stanotte anche nel sogno, mi ha fatta ridere!

Medito di aggiustamenti a lavoro, che vengono bene per pochi giorni e poi puuffffffffff si sgonfiano. su questo dovrei meditare di più e meglio.

Medito accanto al cespuglio di lavanda e circondata dal vento che vorrebbe spazzarci via.ma a me il vento non mi da fastidio, anzi, culla e rigenera.

Medito risposte non risposte che mi aiutino a cogliere il senso di un'amicizia che è chiaramente diversa da come era prima. non necessariamente migliore...diversa.

Medito su questa estate che mi si posa sulle braccia al parco col cane ed ancora lontana milioni di minuti dai miei piedi ghiacciati.

Medito sul regalo da fare a mio padre per il suoi 70 e faccio biglietti aerei.

In generale ho proprio voglia di ringraziarci per questo continuo tentativo di sfiorare un equilibrio...insieme, senza stanchezza.

venerdì 11 maggio 2012

Bolla 195...la bionda ha sempre ragione

Niente, tu passi anni a cercare di allontanarti da lei e poi ci ritorni di corsa, fra le sue braccia.

Perché lo sai che la Bionda ha le parole giuste per ogni momento.

In fondo la Bionda sa di te stessa molto più di quanto tu possa aver imparato in 33 anni di vita.

Ti ha messa al mondo e ti conosce.

E quando dice:- "Lascia correre, fatti un pò da parte per non farti ferire"- La Bionda ha ragione.

E se dice:- Lascia perdere è in quella fase in cui "Io sì e tu no"- La Bionda ha ragione.

In realtà la mamma, soprattutto la Bionda ha sempre ragione.