martedì 27 novembre 2012

Bolla 210...batti un colpo

è ufficialmente una paraculA.

Venerdì scorso, giorno del mio 34 esimo compleanno mi son ritrovata a cercare di vederla in faccia sta paraventA.

20 minuti di ravanamento per uscirne con una foto, in tre d, certo, mica le calle, ma comunque la prima foto dell'inquilina che mi fa marameo con la manina.

ohhh sì.
ora so cosa mi aspetta.

Quello che invece non mi aspettavo era stare sprofondata in un bel divano davanti al camino e sentirlA per la prima volta agitarsi.

si può morire di felicità?
ohhhhh sì.
mi sa già stupire, divertire, emozionare.
e ancora non ho mai incrociato il suo sguardo.

il tempo sta volando.

e il mio cuore sta andando sempre più veloce.

Bolla 209 ... Bolle

19 novembre '12
E' un periodo di una dolcezza infinita.
I giorni trascorrono con una serenità nuova, mai provata prima.
Il sottofondo della coda del LungoBi che batte piano sul parquet per rispondere ad uno sguardo.
Appoggiata al calorifero per amplificare la sensazione di benessere me ne sto tranquilla tranquilla a sentire le bolle che si muovono nella mia pancia.
Le ferfalle, le bolle, il guizzo, il frullare d'ali, il fruscio, è lei.
e questa sensazione mi appaga come il cibo o l'amore fisico non potranno mai.

mi lascia piena, sazia.

mi commuovo delle nuove linee che stanno trasformando il mio corpo e mi dico guardandomi allo specchio che davvero, davvero, davvero non mi son mai sentita così perfetta..

un cerchio che si chiude.
come quando si trova un momento di pace.
come quando si vive uno stato di grazia.

nulla mi tocca se non la preoccupazione di curare questa vita che cresce nel migliore dei modi.
ed è bello sentire intorno tutto l'amore del mondo.


venerdì 9 novembre 2012

Bolla 208 ... This moment

{this moment} - 
A Friday ritual. A single photo - no words - capturing a moment from the week. A simple, special, extraordinary moment. 
A moment I want to pause, savor and remember.
Words and Inspiration By Amanda

lunedì 5 novembre 2012

dietro il mio ombelico



sta crescendo un mondo nuovo






mercoledì 26 settembre 2012

Bolla 206 ... Si sta come d'autunno...



come le foglie ad aspettare di cadere. Sapendo che succederà. Senza poterci fare nulla.
ricordando come se fosse già tutto terminato episodi, sensazioni, odori, dettagli.



Non covo più rabbia perché dentro me cresce la speranza.
Riuscirai a fartene contagiare, a godere di ciò che questa volta ci è stato regalato?



I dolori più forti arrivano sempre scortati da gioie immense.
me lo avevi detto tu.

guai a te se smetti di crederci proprio ora.

giovedì 20 settembre 2012

mercoledì 1 agosto 2012

Bolla 204... Mille scelte nella vita

Sono giorni molto particolari nella mia testa.

vorrei trovare le parole giuste per descriverli a me stessa ma sono talmente calata dentro il mo cervello che riappropriarsi della realtà delle cose e della loro descrizione attraverso il linguaggio è difficile.
partiamo dalle scelte che si fanno nella vita. Quelle che la vita la cambiano, la stravolgono, nel bene e nel male.

Le scelte meditate e quelle improvvise, dettate dall'istinto.
Due anni fa ho avuto la certezza di avere toccato con mano l'ineluttabilità del destino. E ho capito che non ci vengono proposte prove che non siamo pronti a superare.

ora sono punto e a capo.
con una prova nuova. una di quelle toste, che sai da subito che sarà tosta e ti sbatte la faccia contro lo specchio e ti dice guardati bene, guardati adesso, perché dopo sarai diversa.
dopo non sai come sarai ma sarai diversa.

qui si parrà la tua nobilitate.

e quando credi che le forze siano allo stremo, quando credi che le energie che ti son rimaste non saranno sufficienti, quando sei convinta di essere alla frutta ecco il destino, 'sto beffardo, che ti dice che se guardi bene, di energie da spendere ne hai ancora, ed è arrivato il momento di tirarle fuori.

Mio padre ha un tumore. Lo sa da un anno e mezzo e non ha detto nulla a nessuno.
Ha nascosto il referto, la sua poca lucidità e li ha messi in una buca in cui poi ha infilato anche la testa. Coprendola di sabbia.

Inizialmente ho creduto che l'avesse fatto per non farci stare male, per liberarci dal peso che poteva diventare.
poi ho capito che non era così. Ho capito che c'era ben poco coraggio dietro il suo gesto.

non c'era neppure disperazione.

c'era però la volontà ferma di essere seguito, accudito, servito come un padre malato merita.

Mio padre è sempre stato un bugiardo, di quelli che negherebbero anche l'evidenza, lo è da sempre, da quando lo conosco e cioè da quando ci litigo perché è troppo grosso per stare dietro al dito delle balle che racconta.

Non c'è stata sincerità nelle sue parole, neppure al momento in cui mi ha detto che stava male. non ha avuto il coraggio di dire cosa avesse, ha pianto, e mi ha detto che aveva paura dell'operazione, ha detto di aver pensato tanto a mia sorella e a me. Ma non ha detto la verità, neppure in quel momento.
le sue parole sono state queste.
- forse c'è qualcosa che non va ma si tratta di un polipo.
- Dài babbo, non ti preoccupare, si toglie e poi ti rimettono a nuovo.

Quando mia madre è tornata le ho detto che avevo parlato con lui.
- Cosa ti ha detto?
- che ha un polipo e che lo opereranno lunedì.
- non ti ha parlato delle metastasi?

Io non credo di aver mai provato pena o pietà per mio padre. In nessun momento della mia vita.
Lo ho sempre ritenuto un uomo egoista che per noi ha fatto tanto ma che non ha mai avuto coraggio.
Che persona snaturata che devo sembrare a pronunciare queste parole, vero?
me lo dico da sola. Ma è la verità.

Per chi non riesce a nascere nel mondo a prendere consapevolezza di sè, a incuriosirsi della vita e a godere di ciò che offre, per chi sceglie le strade comode che non portano ad arricchirsi, chi non fa che pretendere dagli altri di essere messo al centro del mondo senza che il centro del suo mondo si allontani da se stesso non provo pietà o pena.

Io comunque lo amo da sempre, mio padre, conscia di ciò che è, lo amo perché è lui, perché era Babbo Natale e perché era quello che parlava con l'Australia e mi teneva in braccio a farmi farfugliare ai suoi amici lontani e vicini in inglese. Lo amo per le anguille arrosto e per le melanzane che si sciolgono in bocca. Lo amo per il ceffone che mia ha fatto riprendere contatto con la realtà che era punizione e perdono ma mi ha fatta scegliere per la vita piuttosto che per un taglio netto dettato dalla fifa. Lo amo per i soldi che gli ho rubato e che ha fatto finta di non vedere. Per le scritte col pennarello blu (non si fum!, cazzo fumi?, ma allora sono tue!, buttami!) - sulle sigarette di un pacchetto di marlboro da dieci   che non avrei dovuto fumare e che dopo le scritte col pennarello blu non ho davvero potuto fumare. Lo amo per come stava appeso alla maniglia del passeggero mentre mi portava a fare le guide. Per quando mi ficcava la testa sott'acqua perché non avessi paura delle alghe sul fondo - metodi montessoriani....

Non mi sono mai allontanata dall'amore che provo per lui, neppure in questi giorni in cui lo vedo tirare fuori il lato più malato della sua personalità, il lato di chi sa di poter crepare fra poco ma non ha fatto nulla per evitarlo. Il lato di chi non sa mostrare gratitudine in nessun momento ma solo pretendere, anche quando sta, forse, per crepare.

Non provo rabbia nei suoi confronti. Sono profondamente delusa. perché ho creduto per tutti e 34 i miei anni di avere davanti uno che amava ironizzare, scherzare. Non erano scherzi, era proprio così. Cinico, egoista e vigliacco.

Incapace di tener fede alle promesse.
di fedeltà.
di prendersi cura nella salute e nella malattia.
di onore e rispetto dell'altro.

e la doccia ghiacciata della delusione, per chi lo ama è fonte di milioni di emozioni.

Reggo la botta, vado dritta, la società capisce e asseconda chi deve badare ai malati.
mi tengo dentro la delusione amara, cociente, di sapere che non ha voluto godersi un cazzo della sua vita.

Non ha neppure voluto immaginare di diventare nonno, di vedere cosa c'era dopo questa prova che avrebbe potuto essere meno devastante, magari di vedere come si può crepare nel proprio letto. Pensavo fosse attaccato alla vita, un guerriero. Ha saputo solo negarsi possibilità, futuro. Mangiarsi come un tumore da solo, davanti una cazzo di televisione.

Puah.

A me rimane da sfiorare i misteri, mi sto aggirando in questi giorni fra la vita che nasce e quella che se ne va. Senza capirli, intuendono soltanto la portata dalle potenzialità che svelano grammo dopo grammo il peso di scegliere di vivere.

E sta nascendo una voglia di ribellione fortissima.
Che mi esplode nel cervello con piccoli lampi accecanti. e mi accrogo di non essere mai stata più lucida e pronta a cogliere gli stimoli.

a tirare su chi crolla, a mandare avanti la mia vita, a obbligarmi a fare i km in macchina per poter godere del compleanno dell'uomo che amo o del contatto di una notte con il mio cane, a parlare al telefono di chi la vita la sta scrivendo da 11 giorni a questa parte.

me la vorrei gustare la vita, me lo ripeto da due anni a questa parte, coscientemente, minuto dopo minuto, ogni istante che mi è dato.

Ma non sono solo bocconi freschi d'estate.
Mi godrò anche questi di bocconi, li masticherò come è giusto che sia, bisogna conoscere le sfaccettature dei sapori per possederli.

Non sarà per dovere, ma per scelta.


Perché non si può scegliere quando nascere o quando morire ma è sempre una sorpresa quando accade, una sorpresa da VIVERE.

mercoledì 25 luglio 2012

Bolla 203 ... ClacK

è il rumore che fa il cervello quando si disconnette dalla realtà per difendersi.


CLACK

lunedì 23 luglio 2012

la Bella e the Beast

ovvero
"Della cattiva influenza del caldo nei rapporti con gli anziani 
durante le differenti fasi del ciclo mestruale"

Fase 1: La Bella
Ha un abitino a pois e lo smalto sulle unghie, un fiore fra i capelli e il suo adorabile accompagnatore quadrupede non puzza ed è eccezzionalmente candido, anche sotto la pappagorgia e scodinzola a suoi simili, a vecchi, bambini e lascia passare le donne incinte.

In giro per il quartiere e si imbattono in un fruttarolo che scarica una quantità immensa di avanzi e scarti di frutta e verdura a lato del cassonetto.
- Mi scusi signore, per piacere potrebbe buttarla dentro che poi il cane va a rovistarci in mezzo?ho pagato le vacanze ai Caraibi del veterinario quest'anno...
- Oh sì certo e dopo magari le pulisco pure 'a cantina! - e se ne va soffocando una risata lasciando la nostra Bella davanti al mucchio di scarti.
- Mi scusi, non me ne vado di qui fino a che quella roba non va DENTRO il cassonetto e se non ci va le chiamo l'ufficio di igiene per il suo bel negozietto! - dice la Bella impugnando la fotocamera del telefonino.
La munnezz finisce nel cassonett separata fra cartoni e porcherie. La nostra Bella si allontana soffocando una risata.

Fase 2: La (un pò meno) Bella
gira per il quartiere con un coso al guinzaglio, canotta, gonnella e infradito. Ha gli occhiali da sole. Anzi hanno gli occhiali da sole, lei e il coso.
Incontro con vecchio e cane vicini di palazzo:
- ah bbella come va'?
- grazie Signore vecchio, tutto a posto e lei?
- nun ce lamentamo va, nun ce lamentamo... solo che c'è questo qui (indica il coso attaccato alla fine del guinzaglio) che me da quarche pensiero.
- e com'è Signore vecchio, sta male?
- ehhhhggggggià so du' ggiorni che nun va de .. inzomma che nun caga!
- eh guardi non si deve più preoccupare, la sta facendo proprio adesso...vuole una bustina?
- e vabbé va, giusto perché ce sta 'sta bella signorina 'a recuperiamo 'a cacchetta (una carriola per la cronaca) di Fefé.
- grazie signor Vegliardo, lei sì che è un gentiluomo.
- eh c'ha raggione, de òmini come me ne so' rimasti pochi.
- eh già, e menomale che non ce l'hanno tutti il cane....


Fase 3: La Bestia

Gira con birkenstock da combattimento e un vestitino 70 vagamente stropicciato. ha al guinzaglio "il Lercio" mitologica figura che percorre il quartiere dando poca confidenza a cani, bambini e signore.

Il giro(ne) comincia con una vecchiazza che appena vede the Beast col Lercio al guinzaglio decide che sono simpatici e che fare due chiacchiere con gli sconosciuti è cosa carina e sommamente dilettevole:
- Ahò ma guarda che qua er cane tuo qua nun ce pò stà!Ahooo a te sto a dì!
- Guardi signora fino a che lei non si compra questa strada il cane mio al guinzaglio può stare dove gli pare!
Lo scambio è dei più gradevoli e  la vecchia ne è entusiasta tanto che continua con un tono che manco ai Mercati generali:
- Ahò anvedi che er cane de sta stronza piscià 'ndo ce stanno li regazzini!
- senta signò ma  i ragazzini sono i suoi?
- no...
- e allora signò che dice, abbiamo finito di rompere le palle con 'sta storia del cane?!
 ma pare che no, non abbiamo finito di sfracellare i gioielli:
 - Ahoooo ahoooo ma nun vede che er cane suo c'ha 'a diareaaaa?Moh brutta sozza come 'a raccojiiii?
- brutta zozza ci sarà lei e tre quarti della palazzina sua, comunque signora, se per lei questo macigno è diarrea stia tranquilla ho le bustine ....- e con aria da intenditrice con la cacca del Lercio imbustata che dondola davanti alla vecchia: - E' piuttosto solida, vuol controllare?
- In mano 'a prende sta sozza, co' 'e maniiiii!!
- senta signora la cannuccia non me la so' portata, ora che ha finito di strillare va meglio? s'è sfogata? si sente bene?
- ...certo che sto bene...
- allora signò,  moh ce lo dice lei come le recuperiamo le stronzate 
che ha sparato fino a mo?!

no, il caldo non favorisce l'agnocasto nel contrasto della sindrome premestruale...non ne vado fiera...a mia discolpa posso solo dire che dalle mie parti gli anziani e la gente in generale non ti si rivolgono con questi modi...


giovedì 19 luglio 2012

Bolla 201 ... Benvenuto Rua





Caro Rua,
grazie a te comincia un viaggio ed è questo il significato del nostro primo regalo a TE.
La tua iniziale per l'inizio del cammino.
Le altre lettere che compongono il tuo nome le scriverai tu, così come i passi che compierai nella vita.
In un Luogo Lontano raccontano che per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio.
È un Luogo, quello, in cui le persone sono un po' più rilassate che da noi e, in generale, anche se non se la passano benissimo, sono più felici.
E, Rua, vorremmo per te, con tutto l'amore di cui siamo capaci, che il villaggio in cui crescerai fosse il più bel villaggio del mondo. 
Quello con i tipi più strani a popolarlo, quello più numeroso della terra.
Vorremmo per te che il villaggio che ti crescerà fosse un villaggio speciale. Un posto in cui le tue giornate non fossero colme di doni ma di attenzioni.
Vorremmo che gli adulti che incontrerai fossero capaci di autorevolezza, fermi e coerenza: qualità dei piú saggi. 
Il dono della consapevolezza, ci piacerebbe per te.
Consapevolezza che nel mondo in cui sei arrivato esistono oltre alle regole anche le relazioni e che le une non sono meno necessarie delle altre, ma facce di una stessa luna.
Ci piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a inseguire le emozioni come gli aquiloni fanno con il vento più deciso e spudorato. 
Ci piacerebbe che al villaggio imparassi a creare la vita dentro la tua vita e a riempirla di fantasia.
Ci piacerebbe che le persone che piú ti ameranno riescano ad amare il momento in cui ti allontanerai da loro come marinai che guardano la loro barca allontanarsi e galleggiare sapiente lungo la linea dell’orizzonte.
E tu allora porterai quell’amore sempre con te, nascosto nella tua tasca più segreta.
E adesso, che anche tu sei in questo villaggio di pazzi, noi ti auguriamo di non perderti mai. Credi nell'amore e sii umile nell'imparare, perché, forse, così potrai Vivere davvero per scelte tue. Credi negli occhi di tua madre quando farà di tutto per proteggerti, e sfidali, quando avrai imparato a proteggerti da te, ma non avere mai pudore nel chiedere aiuto.
Credi nelle meraviglie che incontri attorno a te senza perdere di vista il tuo cammino.
Ogni esperienza conservala per te nel tuo cuore, ma regalala a chi incontri con lo sguardo o con un sorriso. Concediti l'Onore di sbagliare due volte. Non sbagliare una terza. Vivi fiducioso nel tuo presente, apprensivo del tuo passato e guerriero per il tuo futuro.
Lotta sempre per i tuoi diritti e accetta ogni sconfitta.
Ama più che puoi, perché in questa vita ci sono stati imposti dei limiti: se ami li puoi sorpassare.
Questo è l'importante: oltrepassare i limiti per godere dell'immenso.
Benvenuto al villaggio, piccolo Rua,
Buona vita!


con tutto il nostro amore 
gli Zii

giovedì 14 giugno 2012

Bolla 200...Acqua pubblica, bene comune

Lettera aperta ai cittadini e alle cittadine
Si scrive acqua, si legge democrazia!

Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.
Questo dicevamo un anno fa, esultando a Piazza bocca della Verità in una foto chiara e nitida di una vittoria popolare del referundum sull'acqua. Una vittoria costruita negli anni, metro per metro, territorio per territorio.
Un movimento ricco e vario, dalle parrocchie ai centri sociali, caparbio e determinato, radicale nella sua critica e nella sua proposta: gestione dall'acqua fuori dal mercato e in mano ad una nuova partecipazione dei cittadini e delle cittadine.
Oggi, chi ha costruito quella vittoria, insieme a 1.200.000 romane e romani, deve difendere quella volontà  dal tentativo di ignorarala e tradirla.
Lo stiamo facendo in questi ultimi 2 mesi come sappiamo fare: per strada parlando con ogni singola persona, organizzando dibattiti ed incontri, costruendo una mobilitazione che cresce ogni giorno.
Stiamo difendendo quella vittoria e quella volontà dalla Giunta comunale di Roma di Alemanno e dalla sua maggioranza che, abbiamo detto più volte, si sta rinchiudendo in una strada solitaria ed autoritaria che calpesta la volontà di tutti noi.
Lo ha fatto la prima volta proponendo la delibera 32 in cui si propone la vendita del 21% di ACEA, SPA già privata che, in questo modo, sarebbe completamente relegata agli appetiti del mercato e degli squali che lo abitano. Non abbiamo difficoltà a dire che in questa decisione pesano i due maggiori azionisti insieme al Comune di Roma: il gruppo legato a Caltagirone e la multinazionale francese GDF-Suez.
Una seconda volta è stata calpestata, in questi due mesi, con tutte le falsità sugli obblighi di legge che sono state dette, affermate e ribadite dal sindaco Alemanno, dai suoi assessori e dai consiglieri di maggioranza.
La terza volta con le scene che in quest'ultima settimana abbiamo visto in Campidoglio; una maggioranza che forza il regolamento comunale per imporre una sospensiva per rimandare la discussione degli odg presentati dalle opposizioni a dopo l'approvazione della delibera 32, di fatto rendendo inutile la discussione stessa.
Fino a lunedì 11 giugno, con la votazione della sospensiva realizzata a sorpresa, mentre era in corso una bagarre nella quale i consiglieri di maggioranza in Campidoglio hanno aggredito fisicamente anche i comuni cittadini che stavano protestando. Si è raggiunto il livello più basso: hanno forzato il funzionamento del Consiglio comunale, ritenendo valida una votazione avvenuta con modalità illegittime.
Potranno provare a spiegarla come vogliono ma, la verità, è che il centrodestra di Roma sta privatizzando ulteriormente l'acqua regalandola ai privati e ignorando la volontà dei cittadini. Compreso chi l'ha votato.
Quello che si sta calpestando è una scelta fatta a chiare lettere, in nome di interessi economici ed elettorali.
Non sappiamo di fronte alla rottura palese delle norme democratiche come i cittadini possano imporre, a quelli che dovrebbero essere i propri rappresentanti, di rispettarli.
Sappiamo che quel meccanismo è ufficialmente ignorato, che il livello della rappresentanza è stato rotto preferendo il mercato, le sue regole ed opportunismi, scegliendo che sia quello a regolare gli interessi collettivi. Ma sappiamo già quali sono le facce che stanno sorridendo in questo momento.
Sappiamo che i prossimi appuntamenti in Campidoglio saranno determinanti e che abbiamo la possibilità di manifestare, di presentarci dove non ci vogliono per fare i loro affari.
Sappiamo che, se siamo insieme, siamo una forza inarrestabile.
Per questo facciamo appello a tutta la cittadinanza perchè si mobiliti e, da ogni strada e da ogni  territorio, fino al centro di Roma e alla piazza del Campidoglio, si alzi forte la voce in difesa di questa collettvità fatta di migliaia di persone, della loro quotidianità ai tempi della crisi; una città a cui vengono chiesti sacrifici e accettazione dei privilegi di pochi; a cittadini di questa città a cui viene chiesto di  sacrificare la propria sovranità.
A questa stessa città, fatta di uomini e donne, noi chiediamo di difendere e costruire i propri stessi diritti, la possibilità di tutelare quello che è di tutti/e e, soprattutto, la dignità del proprio futuro.
Coordinamento Romano Acqua Pubblica

lunedì 21 maggio 2012

Bolla 199 bis: come volevasi dimostrare

Pochi giorni fa scrivevo la bolla 199.
Oggi leggo quest'altro e invito tutti a porsi delle domande che non abbiano come risposta:-Il più pulito c'ha la rogna.

venerdì 18 maggio 2012

Bolla 199...Roe v Wade

Chi conosce la storia di questo blog sa come la penso su certi argomenti.
Chi si dovesse approcciare a queste righe con lo spirito del cattolico o del musulmano o del credente in qualsiasi cosa che volesse convertirmi non è il benvenuto.
Chi si dovesse approcciare a queste righe con lo spirito del cattolico, del musulmano, del credente in qualsiasi cosa che ha voglia di confrontarsi o di aprire un dialogo con me medesima è sinceramente il ben venuto.


Ci sono riflessioni che non riesco a mettere a tacere, neanche a una settimana di distanza dalla mascherata per la vita di domenica scorsa.
Che patema, la festa della mamma utilizzata così.

Se li vedo sfilare, contro una legge che a me hanno insegnato a rispettare e che come tutte le leggi degli uomini è imperfetta e dunque migliorabile penso:-

ma perché non propongono un'alternativa valida?


Intendo dire un'alternativa che sia una legge dello Stato. Ma non hanno proposte.

Ciò che mi diverte di queste manifestazioni sono le truppe di suore e di preti che inneggiano alla vita


e che chiaramente hanno grande esperienza di maternità, paternità e soprattutto forti velleità di difesa nei confronti di chi loro per scelta non hanno voluto mettere al mondo.
Salvo poi aspettare gli scandali per condannare la pedofilia.

Ciò che mi fa incazzare sono i camici bianchi ai quali pago un lauto stipendio con le mie tasse e che dovrebbero garantirmi determinate prestazioni. Sono straconvinta del fatto che i medici o gli infermieri abbiano diritto a fare obiezione di coscienza. Ma sono anche convinta del fatto che se le loro convinzioni diventano un impedimento al godimento dei diritti del cittadino italiano, le strutture sanitarie pubbliche per cui lavorano, siano esse ospedali o CONSULTORI, mi debbano garantire un'alternativa per poter godere dei diritti che in quanto cittadina italiana mi spettano.
Se non posso goderne significa che la mia libertà sancita dalla Costituzione non è garantita.

E contradditemi se sbaglio:


 non concentratevi sul braccio teso, chiaramente, ma ditemi: le convinzioni personali di un omiciattolo si abbinano con il tricolore che gli fascia il petto? La 194 che sancisce il DIRITTO di ricorrere all'interruzione di gravidanza, è una legge dello Stato. Lui è un rappresentante di questo Stato ...o no?per la festa della mamma si deve essere dimenticato del fatto che ci rappresenta, uomini e DONNE.
e ha pure concesso il patrocinio, sputtanando nei sacula seculorum la città eterna.

E fin qui, siamo solo a piccoli paradossi.
Adesso ciò che svilisce davvero il mio essere donna, essere umano, essere pensante e potenziale madre.


Sono le contraddizioni che mi fanno capire che ciò che stava dietro quegli striscioni, sotto il bel sole e il cielo azzurro di domenica scorsa è solo IPOCRISIA.

Pro life de che?Oppure rispetto della vita di chi? Oppure nei centri che praticano la fecondazione assistita quanti obiettori ci sono?






 

La realtà è che se ad una persona viene negata la possibilità di scegliere di diventare madre o meno, 
chi ci rimette non è solo lei. Ma un'intera comunità.
La realtà è che nè i principi nè, soprattutto, i diritti di chi vorrebbe che lei si comportasse come loro credono sia meglio non verrebbero lesi se lei decidesse di abortire.

La realtà è 
che ci si guadagna molto di più a 
non considerare un diritto quello di scegliere se essere madre o meno.



 



Bolla 198 ... Don't panic

Pescetto:- Ma tu hai paura? io un pò me la sto facendo sotto...
Orso:- Sì anche io ho paura... ma non ci penso.
Pescetto:- Anche io provo a non pensarci...
Orso:- E perché non ci pensi?
Pescetto:- Mah...credo che sia naturale ... prima o poi deve succedere...E tu perché non ci pensi?
Orso:- PERCHE' SENNO' MI VIENE IL PANICO.


giovedì 17 maggio 2012

Bolla 197... Si può guarire anche dalla normalità

Avvertenza per la lettura di questo post: aumentare il volume.


Il 17 maggio si celebra la Giornata Internazionale contro l'Omofobia e la Transfobia. In questo giorno ricorre l'anniversario dell'eliminazione dell'omosessualità dall'elenco delle malattie mentali da parte dell'OMS.  


e siccome in questo periodo mi sento svolazzante come il vento che acceca di raffreddori gli allergici, solleva queste prime avventate gonne estive e infila fra le dita nude di birkenstock la terra e la polvere...io questa giornata me la sono cantata in allegria, con l'ironia che solo certe canzoni molto gaie o che parlano del mondo gaio spriogionano.

Ne vogliamo parlare del superclassico dei classici?

e forza tutti con le manine a fare 
Tutturu turu turu tuuuuuu
(questa canzone mi ricorda l'anno della mia laurea: 2002 fra aprile e maggio ero nell'ordine a Cagliari, a Milano, a Parigi e a Dublino.
In ogni città ho beccato il gay pride o una manifestazione gay.)

Quella fine primavera e i mesi successivi andai ad abitare in una bellissima casa sul lungoLiffey che aveva una porta blu. Al terzo piano, vista Temple bar.


La mia coinquilina francese era lesbica, la mia compagna di stanza era la persona che ho baciato più spesso in Erasmus, stavo per sbarcare a Roma e andare a vivere in una casa abitata solo da lesbiche e le prime due settimane avrei dormito su un divano, in salotto, sotto un enorme culo della Roberta.
Questa Roberta, intendevo.


Si perché le geniali donzelle avevano nottetempo, con maestria da attacchine al contrario, staccato un intero pannello grande due per tre da vicino al cavalcavia della Prenestina.

Questo culo e angelinachecarina (jolie) erano la sola religione imperante fra quelle mura.
 apprezzata un pò da tutti, nella nostra e nella casa dei vicini.


Dovemmo staccare il culone da sopra il divano una volta che al termine di una festa di quartiere, nel senso che a casa c'era tutto il quartiere, qualcuno scrisse fra le chiappe di Roberta "Hic sunt leones".

La prima associazione dove lavoravo stava vicina vicina vicina a uno dei locali gay più famosi di Roma.

Una volta venne un mio amico di erasmus a trovarmi.
Mi aspettava fuori dall'ufficio e per ingannare il tempo decise di (estratto della conversazione telefonica...) Guillaume:- oui oui, je t'attends... je vais m'assoir quelque part boire une bière...
Tradotto:- ma no tranquilla ti aspetto me vado a beve 'na biretta....


Lo ritrovai mbriaco, davanti al Coming Out, con un tipo che gli insegnava la canzone di Elio e le storie tese.
Per la settimana successiva continuò a cantare con la sua erre rotolosamente francese "mi pvesentò son l'ovsettò ricchioné".
Bastarono due o tre bivve pev vivelavgli un mondo.
e dire che per mesi e mesi non mi eva sembvato affatto gaio.

anzi.


Poi gli anni passarono e io andai ad abitare vicino vicino all'appartamento delle chiappe di Roberta, ma un paio di traverse più in là.
 dove scovarono uno degli ultimi covi/santabarbare delle br.
dove anna magnani si fece ammazzare in roma città aperta.
Vivevo con Sabah, Gabriella, Gisele e a turno una strana ciurma di fanciulle.

ero nuovamente in una casa gaia.
e sotto la casa gaia c'erano i trans (poverette direi anche dato che abitavano uno scantinato).

I caffé più gustosi del mondo.
Le chiacchiere più irriverenti.
Le sbronze più colossali.
Renato Zero a manetta.
 Liti furibonde anche.
Con tanto di accapigliamenti. Scenate balorde e carabinieri.
Il mio uomo voleva che cambiasi casa.
Ma anche attraversamenti selvaggi sul triciclo. Cous cous mangiati alle tre del pomeriggio sui divani bassi che ci eravamo inventate, le prime parole in arabo, una coniglia bianca che girava per casa e l'arrivo di Otto, il Perosauro. Unico maschio nella casa.
e poi Lui.
L'uomo che mi spalancò gli occhi sulla visione dell'uomo sui transgender.
Di Marco ricordo il cane, un bellissimo incrocio fra un lupo e un pastore belga. Le mie prime riprese con una telecamera. I primi giri con un romano vero. mica da poche generazioni. da sempre. le rose che mi metteva sul davanzale. il mio sconcerto quando scoprii che mi corteggiava, sì, ma intanto usciva con Romina.
Che aveva 34 anni, era di origini argentine, occhi neri come l'ebano, da cerbiatta, aveva due gambe lunghe chilometri e chilometri e all'anagrafe era Pablo.

Certo che capisco Marco. Chiaro che non ti giudico. ma ecco. mi sembra una lotta impari.
e invece non lo fu. semplicemente perché non fu una lotta.
fu un periodo di abisso in cui vidi piume e lampioni, boa e occhi pesti. e almodovariani pranzi in terrazza, con giochi e risate e difficoltà nella depilazione, scoprii un mondo di donne, con gli occhi degli uomini e i desideri semplici degli esseri umani.


e poi la Prof. che si sposa con un uomo. Lesbica lei, gay lui. perché sono entrambi insegnanti e per provare a risalire un pò di graduatoria e di prestigio nelle scuole dove insegnano è meglio se mettono su famiglia.
e poi la famiglia la vorrebbero davvero ma come si fa.
perché lui ha lui e lei ha lei.
e sono due storie d'amore che ho visto sposarsi in chiesa, d'estate.


Poi scattò il periodo del Triangolo.
sì, quello di Renato, quello che non avevo considerato.
Fatto di campane della chiesa "cristo oggi domani sempre" che ironia! che ci suonavano in camera, di parole de siouxies and the banshies che girano sul riflesso del vinile che gira e che gira, di commesse del pam che ti guardano negli occhi e di lelle old style che prendono l'aperitivo mentre il cinema Aquila, sottratto alla mafia, riapre i battenti e io vado, per la prima volta a vivere davvero da sola sopra i tetti del Pigneto.


Fatto di pareti pitturate insieme e gerani sui bordi del balcone "più sui tetti" del quartiere fatto di gianna nannini che vuole uno scandalo o il mio profumo e un ragazzo dell'europa (in erasmus che a distanza s'incazza come una belva mentre da lontano mi tradisce e pretende fedeltà).
Sei piani di scale a piedi, senza tramm'a muro (così parlò bellavista...)  per perdere le ultime poche energie a riempire di sguardi 25 metri quadrati. Coprire tradimenti. riaggiustare vetri rotti.
e sonia che si sveglia alle 5 del mattino e non ha la patente. e quando mi abbraccia a capodanno, mentre mi toglie il cappello a cilindro e mi bacia davanti a lui.
e di lui non c'è proprio più bisogno.
ma solo perché c'è bisogno di un'altra persona. di lei.
l'amore non ha geometrie.
e poi 

Tutto passa,
solo lei può farmi male
cento uomini ma lei non si può cambiare
ma chissà se lei lo sa che tutto non è mai ogni cosa
ma chissà se lei lo sa che tutto questo è amore
chissà.


mollata. da sola a guardarmi i tetti dall'alto. perché non si fida, mi dice che non resterò. che se tu fossi stata lesbica sarebbe stato diverso, ma come te non ce la faccio.

 ....


e poi il trasloco. La mia prima casa mia. Tre lavori in contemporanea. I primi viaggi in Marocco. 
Roma che resta sempre più lontano.
I ricordi che sfumano e poi quando trovo un Orso, al ritorno da un viaggio mentre in valigia ci sono un cd dei radici nel cemento di alcuni anni prima. C'è caldo sto per lanciarmi nella storia d'Amore e ancora non lo so. Esco una notte, fra una missione a l'altra e incontro lei.
trovo sabah ad un tavolino che beve una birra con un'altra ragazza.
Sabah è algerina. L'altra è marocchina.
a me non sembra vero di vederla dopo tanto e di parlare quattro cavolate in arabo con loro.
  a loro in realtà non sembra vero di poter stare tranquille a bere una birra e a farsi le coccole.
io e Orso.
Sabah e lei.
Eggià perché non sembra vero che omosessualità è considerata reato in tutta l'Africa settentrionale ed orientale. Per gli uomini. figuriamoci per le donne.

e siccome ognuno di noi è uomo e donna allo stesso tempo e...

uno su dieci si dice che lo sia.
Tanti non lo sanno, non ne voglion sapè niente,
perche c’hanno paura del giudizio della gente.
Altri, che lo fanno, non lo vonno fa sapè,
perche gli crea problemi sul lavoro sai com’è.
Ma sarà ora di piantarla con questa ipocrisia,
chiamata OMOFOBIA!

Siamo tutti omosessuali
Siamo tutti diversi siamo tutti uguali
Siamo tutti uguali anche nella diversità
E poi si può guarire anche dalla normalità




Ecco. Mi sembrava il caso di andare indietro, sull'ondata dei ricordi.
Perché quello che siamo lo fanno le esperienze, la gente, per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio ... o no?
Più siamo diversi fra noi, più lenti attraverso cui guardare il mondo ci regalano, più possibilità di crescita abbiamo.







martedì 15 maggio 2012

Bolla 196... Medito

Medito di un nuovo blog, più mio, più privato, più diario.
perché questi son giorni belli ma non da condividere con chiunque. solo con chi è davvero speciale.

Medito di piccole sorprese per l'orda di sbabbari che arriverà fra la prossima settimana e l'inizio di giugno. Che portano aria di mare e sapori di sempre.

Medito di piccole soddisfazioni per mia sorella che vorrebbe farmi le sorprese ma si è fatta fregare da una madre in fibrillazione.

Medito di risposte a mails e messaggi di una pongowoman che adoro, a cui mi piace scrivere cose belle e che stanotte anche nel sogno, mi ha fatta ridere!

Medito di aggiustamenti a lavoro, che vengono bene per pochi giorni e poi puuffffffffff si sgonfiano. su questo dovrei meditare di più e meglio.

Medito accanto al cespuglio di lavanda e circondata dal vento che vorrebbe spazzarci via.ma a me il vento non mi da fastidio, anzi, culla e rigenera.

Medito risposte non risposte che mi aiutino a cogliere il senso di un'amicizia che è chiaramente diversa da come era prima. non necessariamente migliore...diversa.

Medito su questa estate che mi si posa sulle braccia al parco col cane ed ancora lontana milioni di minuti dai miei piedi ghiacciati.

Medito sul regalo da fare a mio padre per il suoi 70 e faccio biglietti aerei.

In generale ho proprio voglia di ringraziarci per questo continuo tentativo di sfiorare un equilibrio...insieme, senza stanchezza.

venerdì 11 maggio 2012

Bolla 195...la bionda ha sempre ragione

Niente, tu passi anni a cercare di allontanarti da lei e poi ci ritorni di corsa, fra le sue braccia.

Perché lo sai che la Bionda ha le parole giuste per ogni momento.

In fondo la Bionda sa di te stessa molto più di quanto tu possa aver imparato in 33 anni di vita.

Ti ha messa al mondo e ti conosce.

E quando dice:- "Lascia correre, fatti un pò da parte per non farti ferire"- La Bionda ha ragione.

E se dice:- Lascia perdere è in quella fase in cui "Io sì e tu no"- La Bionda ha ragione.

In realtà la mamma, soprattutto la Bionda ha sempre ragione.


martedì 17 aprile 2012

Bolla 194...no words

mi son svegliata alle quattro.
Caldo, freddo, gonfiore preciclo diffuso.
Sete.
non mi son più riaddormentata.
l'unica parte di me che ancora dorme è una gamba sulla quale il LungoB dormiva.
il mio cell fa bipbipbip che si sta scaricando e io non so dove si trovi il caricabatterie.
ho aper la mail di lavoro e ho scoperto che l'albergo solito a Marrakech non ci vuole perché non ha più posto.
son cretina che ho dimenticato le vacanze di primavera, il 25 aprile e compagnia cantante.
passando veloce davanti allo specchio ho notato che oggi i miei capellli sono dritti sul cucuzzolo.
un ananas.
ecco che sembro.
ho spento lo scaldabagno e non so perché ora vorrei farmi una doccia ma non posso.
il cielo è limpido, prima era limpido e stellato e ora è limpido.
mi rode il culo pensando al uicchende piovoso da annegamento appena passato.
mi rode.
è martedì.
è 16piùuno e a me mi rode da stamane alle 4.
grrrrr.

se prendo il motorino piove di sicuro.
se sposto la missione di una settimana scateno l'inferno.
ma a me partire con il presupposto del ciclo che arriva mentre sono in missione mi fa rodere ancora di più.
l'agnocasto è in ferie.
il demone della sindrome è in me.
uffa uffa e ancora uffa.

uff.

giovedì 12 aprile 2012

Bolla 193... Luoghi appartati

  1. Sagittario

    22 novembre – 21 dicembre

    Alcuni dei nostri antenati pagani pensavano di dover aiutare il risveglio della natura celebrando ogni primavera riti della fertilità. Non sarebbe divertente se anche tu potessi aiutare le piante a germogliare e i fiori a sbocciare facendo dolcemente l’amore nei campi? Come minimo, celebrare questa cerimonia potrebbe stimolare la tua creatività personale. In conformità con i presagi astrali, ti invito ad andare in un luogo appartato, da solo o con il tuo partner. Su un foglio di carta, scrivi un progetto che ti piacerebbe si sviluppasse nei prossimi mesi. Seppelliscilo nella buona terra e goditi un atto d’amore proprio lì sopra.


     evabbé 'sto uicchend si va in campagna, dove il gusto ci guadagna!
    fra le fresche frasche.
    in camporella.



martedì 10 aprile 2012

Bolla 192 ... Bellicapelli va in trasferta


è un classico, quando si cambiano i capelli ci sembra di voltare pagina, di cominnciare qualcosa di nuovo, di aprire un libro alla prima pagina.
giovedì scorso, ballerine rosse ai piedi, maglietta a righe e calzini a pois (+ giacchetta di pelle che non posso farci niente ma fino a maggio sarà la mia seconda pelle) sono andata da andrea.
andrea è il mio tagliatore ormai di fiducia.
LUI sa.
capisce.
mi guarda bene e se mi sono fatta i baffetti (nel senso che li ho estirpati, non che me li son disegnati...) allora da sfogo alla fantasia.
MA.
la sua fantasia è asimmetrica.
ama queste cose lunghe da un lato e corte dall'altro.
un lato emo e uno rock.
ohiboh.
io comunque i capelli così corti non li avevo più avuti da quando a 13 anni (venti anni fa gente, tondi) mi ribellai selvaggiamente al rinomato taglio a carciofino di Gianna.
la parrucchiera di mia madre.
ora mi sento bellissima e leggera.
asimmetrica quanto basta per dirmi che sto per saltare. coccolo le idee e fra poco mi butto.

Comunque nell'ordine ho:
tagliato i capelli.
preparato i bagagli.
mi son ghiacciata le orecchie (anzi una sì e una no per via dell'asimmetrico) in terramarsa.
visto l'arcobaleno.


mangiato in tre giorni un gregge di agnelli.
bevuto una vigna intera.
raccolto le uova.
pesato la cacca di cane, vacca, pecora, cavallo, nonsocosafossefacevalacaccafluo, arancionefluo.
acceso il camino.
fatto la brace.
raccolto asparagi selvatici e fatto la frittata.
scoperto gli orapi. per ora solo già cotti.
gnam.

guardato il LungoB che giocava con un pastore del caucaso. (Avete presente il pastore del caucaso che razza di bestia gigante sia?... ebbene il nano si è montato l'Orso del Caucaso... sotto lo sguardo fiero dell'OrsoMarso che gonfio di orgoglio per quanto è maschio il LungoB ha fatto pure il filmino).

guardato il LungoB che giocava con un pastore abruzzese. (Avete presente il pastore abruzzese che razza di bestia gigante sia?... ebbene il nano si è montato il Pastore degli OrsiMarsi... sotto lo sguardo fiero dell'OrsoMarso che gonfio di orgoglio per quanto è maschio il LungoB ha fatto pure il filmino).

guardato il LungoB che giocava e si montava la qualunque. (Avete presente la qualunque?qualunque razza, colore, dimensione, etnia e odore... sotto lo sguardo fiero dell'OrsoMarso che gonfio di orgoglio per quanto è maschio il LungoB ha fatto un sacco di filmini. porno. per animali).



ho riso, riso e gioito come non mi capitava da secoli. Resurrezione, rinascita, nuovo. una vera Pasqua.


mercoledì 4 aprile 2012

Bolla 191 ... Poi torna dal lavoro...


... e ti dice che la serenità poi, verrà facendole le cose.
e tu scopri che il percorso dell'ultimo anno e mezzo lo avete fatto insieme.
anche se ha fatto di tutto per non fartelo capire.
dicendoti che eri tu ad essere troppi passi avanti.
e tu pensi che hai commesso un errore ad esserti sempre guardata indietro.

Bastava voltarsi e guardarsi, semplicemente, accanto.




mercoledì 28 marzo 2012

Bolla 190... Who's that girl?

cosa mi manca per essere felice?

risposte costruttive ai perché che mi vengono posti e che pongo

la possibilità di credere possibile anche l'impossibile. c'era. me la son persa. non la trovo e mi manca.

la possibilità. ecco insomma, proprio le basi...

la biutiful. e mi mancava da un pò. e la vado a cercare prossimamente.

il mood giusto per andare a cercare la biutiful.

l'ispirazione. quella che ti fa vedere in un intreccio di materiali l'albero della vita.

guardare l'albero della vita e provare quello che provavo prima. ho smesso. non so quando sia successo ma non lo provo più. e mi manca.

la voglia di partire. me l'hanno massacrata quella. ahimè. qui ho veramente fatto di tutto per tenerla in vita. ma pare sia...partita, senza di me.  per dove non saprei. per rigenerarsi, mi ha lasciato scritto in un biglietto.

condividere.
dividere una fetta di qualcosa con qualcuno.

il buonumore. cosa essere? mah, mi ricordo vagamente che c'era.

la fine della stagione delle cagnette in calore. L'arrapamento del lungoBi mi sta snervando. lui è antistress per natura. questa volta la natura ci ha fregati. la cagnetta della vicina di casa è in calore. quella del tabaccaio pure. ovunque ci si giri ci sono cani femmina. in calore. (questo post diventerà uno dei più popolari ma di scrivere cose tipo cagnoline e stagione degli amori non rientra nel mio mood attuale, non me ne tiene proprio).

scrivere e parlare in modo consono ai miei 33 anni.
in modo consono. punto.

depilarmi. ma mica con il tosaerba. modello tiri una riga dritta e la segui. depilarmi accuratamente. gustandomi il mio corpo. trovandolo bello, sexy e attraente.(oh sì probabilmente sarà davvero uno dei post più popolari)

ci ho provato a tenere insieme i pezzi.
ho clamorosamente fallito. son troppi. me ne perdo di fondamentali.
poi dove li vado a cercare? c'è come per le cose abbandonate sui treni un ufficio pezzi fondamentali smarriti?

who's that girl?



mi dice qualcosa...ah sì mi sembra di ricordare...eh no, mi spiace: chi cazzo è?



giovedì 22 marzo 2012

lunedì 19 marzo 2012

domenica 18 marzo 2012

Bolla 187... di bici, di pane e di ormoni

La domenica non è il mio giorno preferito.
In genere.

Oggi è cominciata come ogni maledetta domenica non benissimo.

Lungobardo in piena muta.
+
Cagnette in calore per tutto il quartiere
=
Fuori di casa alle 7 del mattino.

sgrunt


Poi in bici con l'Orso, destinazione Caffarella per evitare la Maratona e spatasciarci sotto al sole su un bel prato.

Tempo mezzo giro di parco che sto pedalando a vuoto...si è rotto un pignone.


Fottuta la bici.
Ci spatasciamo sull'erba comunque.
Il sole si copre.
eccheccà!

e vabbé.
Spingiamo le bici (Orso in modalità solidarizzante)  fino a casa.
altro che passeggiata.

comunque decidiamo che sta domenica s'ha da salvà.




Facciamo il pane!!!

Ed è venuto bellissimo e buonissimoooooo!!!!!!!!!!!!!!





E poi ho cominciato, ormai qualche giorno fa a prendere l'agnocasto.
E vediamo se la dannata sindrome premestruale mi lascerà libera da follie ormonali.

Demonio abbandona questo corpo!

Pare infatti che questa piantina, consigliata per lenire un pò gli effetti della menopausa funga anche per alleviare quelli della sindrome premestruale.

la sola cosa che mi dà da pensare è che la usavano anche i monaci come aiutino per tener fede al voto di castità. ops.

pare che l'odore sia simile a quello della salvia...ma le sue foglie sono moooolto simili a quelle della Cannabis per questo l'agnocasto viene anche chiamato “hemp tree”. OPS.



Ecco l'agnocasto.
Sorridi agnocasto su dai, fai ciao con la manina.

source
Me sto a fà le canne diluite in una tazzina d'acqua. chi avrebbe mai detto che sarei arrivata a questo? 

martedì 13 marzo 2012

Bolla 186 ... Baby Jane Rulezzzz



Avevo parlato dell'epidemia di panze di cui ci siamo trovati circondati.
Ci sono le follie da ormoni, ci sono gli svenimenti, ci sono le madonnine e ci sono le portatrici sane, con panza, di cane.
Insomma, il picco delle nascite si avrà fra i mesi di maggio e giugno. Qui fa un caldo boia in genere a maggio e a giugno. 

Io per quell'epoca sarò ormai fusa, con degli occhiali più spessi e avrò già sfornato questo mondo e quell'altro di scarpine, babbuccine e cappellini. Le copertine col cavolo. No tempo.

Però son carine eh? Sai quando dicono che i piedini dei bimbini piccini picciò te li mangeresti? Ecco, io mi mangerei queste!

Un moccichetto solo, uno piccolo piccolo!

E spero sempre che sia femmina che da più gusto. E menomale che le impanzate che frequento non sono pucci pucci celestino e rosa confetto. Sbratterei istantanemente. I marshmellows agli zampettini nuovi di zecca di un piccoletto che è appena arrivato li lascio alle romanticone.

Qui ci stiamo inventando il futuro gente! Abbasso i cliché!

Appena scopro come ho fatto questa posto il tutorial!

mercoledì 29 febbraio 2012

Bolla 185 ... un assordante silenzio

 LIBERATE ROSSELLA URRU

Parte da qui: *Il "bloggin day", un giorno in cui un gruppo di blogger decide di parlare di un unico argomento. Allo scopo di sensibilizzare quante più persone possibili e di far parlare anche i media del rapimento di Rossella Urru.

Perché la solidarietà, di cui Rossella ha fatto un mestiere di quelli che non sono mai solo un lavoro, non rimanga un gesto di pochi e un gesto sempre troppo lontano da quegli italiani che non vogliono vederlo e si concentrano sempre più nel loro piccolo miscroscopico mondo.

i campi saharawi sono così lontani da noi e dalla nostra quotidianità che sembrano non voler esistere. infatti non vorrebbero esistere. ma ci sono, da anni a questa parte ci sono persone che li abitano. e persone che per loro parlano, lavorano si battono perché il silenzio che li circonda venga abbattuto.

ora, nello stesso silenzio, è stata risucchiata lei, una ragazza di 29 anni.

e mentre noi siamo qui a concentrarci su cosa succederà nel nostro microcosmo a stivale in crisi economica, a destreggiarci fra la diplomazia indiana, le acque più o meno territoriali, le prescrizioni che si abbattono come macigni sul nostro senso di giustizia, lei viene dimenticata da chi invece potrebbe dare voce e parlare. I giornali non ne parlano, la televisione non ne parla.

il silenzio può essere rotto solo da chi invece a queste cose fa attenzione anche solo per il tempo di scrivere un post perché fermarsi a parlarne, leggere per scriverne, informarsi lascia il segno dentro e fuori e spinge a sapere e conoscere di più.

noi autori di blog, più o meno letti, più o meno importanti, più o meno d'impatto abbiamo il dovere di parlarne, per far conoscere un mondo diverso dal nostro e per fer sentire alla sua famiglia che la aspetta che Rossella non è sola.

Ci sono donne straordinarie che non fanno niente per essere notate e 
con grande cuore donano la propria vita agli altri. 
Manteniamo viva l'attenzione su Rossella Urru, 
i media non lo fanno, facciamolo noi


lunedì 27 febbraio 2012

Bolla 184...conto fino a mille

La prossima volta lo faccio, è una promessa a me stessa.

insomma, cosa mai sarà potuto succedere?

che ho provato fortissimo e intenso il desiderio di mangiarmi la lingua, dimenticare di averla, di inghiottirla.

Avrei potuto tacere, non dir nulla.
non ci sono riuscita.

quando fai qualcosa per qualcuno vorresti essere tenuto in maggiore considerazione?

quando fai qualcosa per un amico presenti il conto?

quando è spontaneo e naturale far qualcosa per un componente della famiglia ti aspetti un ritorno di qualche tipo?

io no.

non me lo aspetto.

lo faccio e basta, perché è naturale farlo.

quindi quando ieri sera ho sentito le parole "tanto loro non farebbero quello che tu hai fatto per loro" a proposito della famiglia della mia migliore amica, incinta, pronunciate dal suo compagno dopo un we in cui ci si aspettavano frizzi e lazzi per la grande notizia di questa gravidanza che non sono arrivati, non ho saputo tener chiusa la bocca.

e me ne rammarico.
dal profondo.

è come quando il compagno di mia sorella le ha detto che non poteva contare su di noi, il resto della famiglia e che era sola.

sono cose orribili, da dire e da pensare.

allargare in questo modo la sensazione di solitudine dell'altro e invece di riempirla di positività volerla riempire solo di sè.
lo trovo vigliacco e infantile e crudele.
non riesco a capire. 

mi confondo dentro sogni pomeridiani in cui nuoto, stordita da febbre e dal malessere che mi si mangia dentro da giorni.
e continuo a non capire, a cercare di mettere a fuoco i miei comportamenti sbagliati, quelli che non aprono a prospettive nuove.

cerco e chiedo all'orso coraggio per nuove avventure.
guardo lontano cercando di capire cosa mi toccherà vivere nei prossimi anni se non riuscirò ad essere diversa, a migliorare.

e l'unica cosa che riesco a mettere a fuoco è l'incapacità di creare un quotidiano rapporto con gli altri.

e anche io non sono poi così serena, ho troppe insicurezze da accettare ancora.
le vedo negli altri, cerco di capirle, a volte le critico e commetto l'errore madornale di farle mie.
mettendomi sempre più in dubbio.
e ora mi ritrovo con un mazzo di dubbi che aspettano la primavera per sbocciare.