Post riflessivo ma non troppo.
sulla scia della poca chiarezza fatta nelle mie emozioni.
l'Orso mi aiuta, di là e smadonna dietro al tricotin.
mi fa ridere questa cosa.
ma è anche oggettiva la difficoltà che incontra a tirare fuori i fili ingarbugliati con le manone.
ma ci riesce sempre lui.
anche con quelle manone scioglie i nodi.
anche quelli più piccoli.
Insomma sono giorni in cui mi son chiesta perché certe confidenze siano state fatte proprio a me, confidenze gonfie della loro felicità.
che mi fanno capire che, chissà come, chissà quando, sarò felice di essere come sono diventata.
coraggiosa della capacità di esprimere le mie emozioni.
delle quali non ho paura.
non ho l'obbligo o il dovere di dimostrami all'altezza anche quando non so se lo sono.
anche quando sono preoccupata o spaventata.
cercherò di non sentirmi in dovere di dimostrare di saper gestire tutto.
e sono felice di averle ricevute queste confidenze.
mi brilla il cuore all'idea.
e allo stesso tempo se poi bisogna far finta di niente perché il guscio delle emozioni altrui è troppo spesso il cuore mi brilla un pò meno.
ma c'è un quotidiano che mi ridà luce.
che troppe volte diventa una prigione ma è quanto di più prezioso mi sia capitato di vivere.
i nostri gesti, dal mattino alla sera.
i nostri sguardi. la complicità della nostra casa.
nei nostri odori e nelle nostre parole e sapori.
quelli nostri, del Pescetto e dell'Orso, che capta che qualcosa non va per il verso giusto.
e forse intuisce cosa sia.
e quindi (e qui scatta la musichetta) fa piccole cose, che, come dice Mamma F, i capolavori son piccoli sennò son caciaroni
il miele di erica sulle sebadas
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un nuovo bellissimo taccuino in carta di pietra
e non è un caso l'illustrazione in copertina.
anche se le domande che ci poniamo adesso sono domande che lasciano la porta aperta.
domande che ci fanno emozionare e sorridere.
e arrossire dei dubbi che nascono.
e il nostro studio.
rivisitato per far crescere finalmente i rami del pothos lungo i fili di naylon che stenderemo fra le pareti.
vederli allungarsi e protendersi.
piano piano, come noi due, crescere.
e nella loro assoluta semplicità, nel traffico odioso di questi giorni di follia collettiva, questi suoi gesti mi fanno sentire in equilibrio.
innanzitutto grazie della citazione :)
RispondiEliminale tue piccole meraviglie sono uno dei miei pezzi di Natale privato.
non c'è niente di più bello che trovare qualcuno così affine nel modo di sentirsi e girarsi dentro le cose.
grazie 2 volte.
come scaldano il cuore queste tue parole, pescetto.
RispondiEliminaci voleva proprio.